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Diritti e doveri di cittadinanza: prospettive di sostenibilità
Questa pubblicazione rappresenta ormai la quarta tappa di un percorso di riflessione sui diritti e i doveri di cittadinanza, elaborato a partire dalle lezioni della Scuola di Cittadinanza, iniziativa di terza missione organizzata dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino, nelle sedi di Torino e di Cuneo, a partire dal 2018.
Nell’edizione 2023 della Scuola si è proposto un itinerario di riflessione che, a partire da un inquadramento “di contesto” – il mondo globalizzato e la sua crisi, la complessità dei processi decisionali tra Italia e Unione Europea –, ha esplorato, da prospettive differenti, le implicazioni del principio di “sostenibilità” sui diritti e doveri fondamentali. Ci si è così confrontati coi temi della tenuta dei diritti fondamentali di fronte al dramma della guerra, delle potenzialità e dei limiti dell’impiego degli strumenti del diritto penale in relazione alla sostenibilità ambientale, della sostenibilità delle politiche di contrasto alla fragilità (che chiamano fortemente in causa i rapporti intergenerazionali), della gestione sostenibile delle diversità legate ai convincimenti etico-religiosi.
Con riguardo alla dimensione economica del principio di sostenibilità, si sono poi proposte riflessioni sul principio di sostenibilità intergenerazionale in relazione alle politiche tributarie e di bilancio, così come sulle implicazioni dei principi di sostenibilità e responsabilità nell’impresa e nel contesto lavorativo. Ci si è infine soffermati sul problema della sostenibilità del nostro stesso “modello” di democrazia (anche in relazione ai delicati rapporti tra decisione politica e controllo giurisdizionale), confrontandoci anche con le suggestioni e gli stimoli di “modelli” alternativi, ma animati a loro volta da obiettivi di solidarietà e responsabilità intergenerazionale, come quello legato alla proposta di una “Costituzione per la Terra” di Luigi Ferrajoli.
L’intento complessivo del Volume – pur nell'oggettiva impossibilità di esaurire un tema così controverso ed intricato quale quello delle diverse declinazioni del paradigma della sostenibilità, con riguardo ai diritti e doveri fondamentali – è far emergere, al di là dell’uso divenuto ormai tanto pervasivo quanto sfuggente ed ambiguo dei richiami a tale principio, una rete di implicazioni che, su diversi piani e a partire da diverse prospettive, incidono in misura determinante sul riconoscimento e sulla tutela delle libertà e dei diritti individuali, e rimodulano i correlativi doveri. Con l’ambizione (che anima la Scuola fin dal suo avvio) di proporre riflessioni che, partendo da elementi emergenti nell’attualità del confronto pubblico a livello nazionale e sovranazionale, consentano di fornire stimoli e di contribuire ad arricchire gli strumenti con cui maturare un giudizio più articolato e consapevole in ordine alle principali “questioni” connesse ai diritti e doveri di cittadinanza.
Digitalizzazione e PMI Mappatura del processo di digitalizzazione delle imprese piemontesi (primo rapporto)
Nell'estate del 2019 il «Centro Luigi Bobbio» dell'Università di Torino ha svolto un'indagine sulle rappresentazioni sociali dello sviluppo, intervistando un ampio campione rappresentativo di 2.000 cittadini piemontesi e 2.000 italiani, e un campione a “scelta ragionata” di 169 testimoni qualificati del Piemonte, selezionati a livello regionale e provinciale tra i rappresentanti del mondo associativo, politico e istituzionale. La ricerca, realizzata prima dell'esplosione dell'emergenza Covid-19, restituiva uno sguardo molto preoccupato sul futuro della regione e del nostro paese. Una sensazione di declino che, seppure non inevitabile, veniva percepita come altamente probabile. Proiettandosi in un orizzonte temporale di dieci anni, la maggioranza relativa degli intervistati immaginava una situazione sociale ed economica peggiore rispetto a quella allora presente. Il pessimismo, in particolare, prevaleva tra i giovani, i ceti popolari e i lavoratori autonomi.
L'indagine, realizzata dall'istituto Demetra, è stata ripetuta tra il 7 giugno e l'8 agosto 2021, in collaborazione con Noovle, una società del gruppo Telecom, intervistando un campione rappresentativo di 1.000 cittadini piemontesi e 1.000 italiani e un campione a scelta ragionata di 161 testimoni qualificati del Piemonte. I risultati mostrano che la pandemia ha cambiato radicalmente lo scenario, rilanciando l'ottimismo. Quest'ultimo denota un atteggiamento positivo verso il futuro, che induce a ritenere più probabile il verificarsi di avvenimenti favorevoli piuttosto che il contrario. Si tratta perciò di un modo particolare di guardare al domani, anticipando delle previsioni positive. Ciò che possiamo dire oggi è che il futuro immaginato dai piemontesi e dagli italiani per il prossimo decennio è più favorevole di quanto non lo fosse prima della pandemia.
Dieci anni di REMS Un’analisi interdisciplinare
Il volume trae spunto dall’analisi dell’impatto della L. 81/2014 per proporre una riflessione più ampia sull’attuale configurazione del sistema delle misure di sicurezza personali. Come noto, la riforma del 2014 ha previsto – fra le altre misure – la definitiva chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari a favore di un articolato sistema territoriale che vede nell’internamento del reo non imputabile, o con imputabilità diminuita, all’interno delle nuove Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS) l’extrema ratio, laddove la pericolosità sociale dell’autore del reato non consenta l’applicazione di una misura non custodiale. In una prospettiva multidisciplinare, il volume, articolato in quattro sezioni, affronta le diverse questioni che hanno accompagnato l’entrata in vigore e l’applicazione della riforma. Nella prima (le persone) sono analizzate le caratteristiche principali dei soggetti che transitano all’interno del sistema delle misure di sicurezza penali, ed in particolare delle REMS. Nella seconda sezione (i luoghi) è affrontata la materiale organizzazione delle REMS in rapporto agli obiettivi di cura che tale istituzione si prefigge. Nella terza parte (i percorsi), l’analisi si sposta sul terreno dei tragitti – formalmente previsti e concretamente attuati – nell’ambito del sistema delle misure di sicurezza. La quarta e ultima sezione (i contesti) muove lo sguardo oltreconfine adottando una dimensione comparatista. In questo caso, la riflessione si spinge a riflettere sul quadro sovranazionale del rapporto tra esigenze di difesa sociale e tutela dei diritti fondamentali dei soggetti psichiatrici autori di reato per approfondire l’indagine sul terreno delle norme e pratiche europee in materia di sorveglianza e cura del «folle reo».
Diario dalla fine del mondo
“Diario della fine del mondo” è la storia della resistenza personale di chi non vuole omologarsi a una mentalità ferina, è il tentativo di restare umani di fronte all’orrore che penetra nei gangli della vita di tutti i giorni, è il grido di una donna tramortita dal dolore per l’Ucraina, è il pianto inteso come reazione, lacrime che giungono cristalline e coinvolgono e che con ciò intaccano quotidianità anche relativamente lontane da quell’orrore.
Darwin Day, viaggio immaginato tra Humanitas e Scienza
Questo testo prende spunto da due eventi organizzati in occasione dell’International Darwin Day, l’appuntamento annuale che cade nel compleanno di Charles Darwin, il naturalista britannico nato il 12 febbraio 1809 che con la teoria dell’evoluzione ha cambiato la lettura degli eventi del mondo naturale, e che ha lo scopo di invitare le persone di tutto il mondo a riflettere e agire in base ai principi di coraggio intellettuale, curiosità scientifica e onestà di ricerca, incarnati nel pensiero di Charles Darwin.
Il 12 febbraio 2016 anche l’Istituto Musicale Città di Rivoli celebrava il Darwin Day con un evento musicale inserito nel cartellone della stagione concertistica Rivolimusica 2015/2016. Collegato con questo appuntamento il CIRSDe – Centro Interdisciplinare di Studi e Ricerche delle Donne e di Genere dell’Università di Torino – organizzava un convegno su C. Darwin: studiosi di fama internazionale sono stati chiamati a confrontarsi sull’impatto del pensiero dello studioso in diverse discipline, in particolare la filosofia, la scienza, la fisica, la sociologia, la medicina, la storia della musica.
Il successo dell’iniziativa ci ha indotto a ripetere il Darwin Day anche nel 2017 con l’intervento di Angelo Adamo, astrofisico/musicista/divulgatore e il suo Viaggio di un naturalista intorno… al Castello di Rivoli. La descrizione dell’esperienza effettuata sarà illustrata meglio nel suo contributo, presente in questo volume.
I saggi considerati in questo libro derivano da queste due esperienze. Nella loro eterogeneità di argomenti trattati, essi mostrano il forte impatto delle teorie darwiniane su svariati aspetti dalla fisica, alle teorie di genere, alla sfera musicale. Questo non deve stupire. È l’approccio di Darwin alla realtà che pone in discussione i tradizionali metodi di fare ricerca e osservare la realtà. Le sue teorie, se depurate da alcune concettualizzazioni che risentono del periodo storico in cui ha vissuto, sono delle vere e proprie metodologie di approccio all’analisi. E la loro potenza, mostrata attraverso questi saggi, fa comprendere come possano essere state oggetto di critiche e di rifiuto da parte di altri studiosi e teorici dell’epoca, ma anche di oggi.
Dalla dimensione cyber alle “nuove” intelligenze. Rischi e sfide per l’Europa
L’ormai quasi totale dipendenza da sistemi tecnologici digitali, la velocità e il livello di sostituibilità che proprio tali possibilità/opportunità hanno assunto rispetto alle capacità dell’uomo si risolvono nella continua evoluzione delle conquiste nella dimensione Cyber e nel campo della AI. Per questo, la corsa a superare in qualità il modo con cui le informazioni verranno processate riposiziona i termini di potenza ancorandoli alla conquista della superiorità tecnologica nelle diverse declinazioni possibili: Cyber, AI e Quantum Computing. Ciò attribuisce un significato decisivo al paradigma della “sovranità tecnologica”, unica garanzia di indipendenza se non di sopravvivenza politica ed economica di un attore-Stato. L’Unione europea, di fronte alle “nuove Intelligenze”, ha cercato nel vertice di Londra del novembre 2023, AI-Safety Summit, di provare a superare ogni definizione mettendo sul tavolo delle discussioni un altro problema: l’impatto e il ruolo che l’Intelligenza Artificiale, nelle sue diverse e complesse manifestazioni, assumerà nei prossimi anni. Una preoccupazione non di poco conto condivisa dai 28 paesi firmatari più l’Unione europea e contenuta nella «Dichiarazione di Bletchley Park». L’ordine geopolitico e geoceconomico, ancora una volta definito da nuove instabilità per differenza di potenza e capacità, troverà nel controllo della produzione e dell’accesso a tecnologie sempre di più extra-dimensionali, la ragione quanto la soluzione dei conflitti e delle crisi future in un modello relazionale decisamente tecnopolare. Un modello, quest’ultimo, nel quale l’Europa del domani dovrà decidere con quali politiche e con quali strumenti, giuridici, economici e tecnologici, vorrà giocare il proprio destino.
Dalla canzone agli stormi di emozioni: un esempio di misurazione di impatto sociale per le band musicali
Il report esamina secondo logiche scientifiche di analisi l’impatto sociale generato da un progetto musicale. In occasione dell’uscita del brano Stormi, il gruppo musicale Eugenio in Via di Gioia ha raccolto tramite un sondaggio web le paure e i sogni degli affezionati al fine di utilizzare l’AI generativa per la creazione del video musicale. I dati raccolti sono stati successivamente analizzati al fine di comprendere quali siano le principali correlazioni tra le paure e i sogni espressi dai fans della band. È stata condotta una sentiment analysis al fine di comprendere quali siano le piattaforme di dibattito sul tema e il pubblico target della band. È emerso che la larga maggioranza degli interessati ha un’età compresa tra i 18 e i 34 anni ed è presente una predominanza di post che accolgono in maniera positiva le interazioni collegate all’iniziativa.
In seconda battuta, è stata eseguita un’analisi quantitativa al fine di rilevare le principali paure e i sogni. I circa 10.000 risultati rilevano come le principali paure generazionali siano la solitudine, il fallimento personale e la perdita dei propri cari. I sogni rivelano un desiderio di felicità e di volontà di realizzazione professionale. L’analisi combinata ha messo in evidenza come la solitudine sia una paura a cui si contrappone il desiderio di socialità e di relazioni. Nel complesso, il documento restituisce un quadro generazionale legato alle paure e ai sogni. L’impatto generato dall’iniziativa risiede nella facilità di comunicazione all’interno del contesto informale e artistico. La musica ha permesso di fare emergere un quadro intricato e variopinto di emozioni, che altrimenti sarebbero rimaste sommerse.
In seconda battuta, è stata eseguita un’analisi quantitativa al fine di rilevare le principali paure e i sogni. I circa 10.000 risultati rilevano come le principali paure generazionali siano la solitudine, il fallimento personale e la perdita dei propri cari. I sogni rivelano un desiderio di felicità e di volontà di realizzazione professionale. L’analisi combinata ha messo in evidenza come la solitudine sia una paura a cui si contrappone il desiderio di socialità e di relazioni. Nel complesso, il documento restituisce un quadro generazionale legato alle paure e ai sogni. L’impatto generato dall’iniziativa risiede nella facilità di comunicazione all’interno del contesto informale e artistico. La musica ha permesso di fare emergere un quadro intricato e variopinto di emozioni, che altrimenti sarebbero rimaste sommerse.
Cuatro corazones con freno y marcha atrás. Quattro cuori col freno e in retromarcia.
Enrique Jardiel Poncela (1901-1952), uno dei drammaturghi spagnoli dell’«altra Generazione del ‘27», ottenne in vita solo una fama relativa come commediografo facile per il grande pubblico alla ricerca di un divertimento superficiale. Solo molti anni dopo la sua scomparsa la critica è riuscita a rivalutare un teatro di parola che proponeva alla scena spagnola dell’epoca una sfida di rinnovamento basata su una nuova concezione di umorismo e di inverosimile. Il teatro per l’autore doveva presentare allo spettatore una realtà il più possibile diversa da quella del mondo extrascenico, quanto più diversa tanto più inverosimile e quanto più inverosimile tanto più vicina a «quello che deve essere il teatro». Cuatro corazones con freno y marcha atrás si colloca tra le opere teatrali di Jardiel Poncela che meglio ne hanno rappresentato la teoria drammatica e che con maggiore evidenza si sono allineate a quella «estética de lo inverosímil» promossa dal drammaturgo. Ancora oggi questa inverosimiglianza, presentata con apparente leggerezza e grande cura linguistica, riesce a strapparci un sorriso, anche nell’attenta e accurata traduzione italiana di Carlotta Paratore, Ricercatrice di Lingua e traduzione spagnola nel Dipartimento di Lingue, letterature e culture straniere dell’Università degli Studi Roma Tre.
Si ringraziano gli eredi di Enrique Jardiel Poncela, in particolare Enrique Gallud Jardiel in qualità di rappresentante, per aver concesso l’autorizzazione a pubblicare questo lavoro.
Criticità, potenzialità e fattori di implementazione del lavoro da remoto L’insegnamento del periodo pandemico sul territorio torinese
La ricerca “Criticità, potenzialità e fattori di implementazione del lavoro da remoto”, nata dalla collaborazione fra il Centro Luigi Bobbio per la Ricerca Sociale Pubblica e Applicata e l’Osservatorio su Università e Professioni dell’Università di Torino, indaga i modi e le eccezionali condizioni di implementazione dello smart working in periodo emergenziale, alla ricerca dei segnali di un cambio di orientamento verso il futuro all’interno delle imprese. Infatti, prima della diffusione del Coronavirus, in Italia il lavoro da remoto interessava una platea ridottissima di lavoratori e lavoratrici per una porzione molto limitata di giorni, inoltre le ricerche sociologiche rilevavano come il lavoro a distanza avesse molteplici implicazioni sia in relazione alla produttività aziendale sia al benessere dei lavoratori.
Per fare questo sono state interpellate 24 imprese (manifatturiere e dei servizi, per lo più di dimensioni medio-grandi e operanti sul territorio torinese nel settore privato).
L’analisi del materiale raccolto ha interessato numerosi temi: la situazione pregressa e la reazione di fronte all’evento pandemico, l’implementazione dello smart working, le conseguenze sull’organizzazione del lavoro, la formazione, le prospettive per il futuro. Questi sono stati ricondotti all’insieme dei processi di innovazione tecnologica, organizzativa e legati alla cultura aziendale che possono rivelarsi uno strumento per rispondere in maniera più pronta e appropriata alle sfide di un mercato sempre più globalizzato. I risultati della ricerca sono stati riletti in chiave di suggerimenti di policy per la futura implementazione strutturale del lavoro da remoto.
Creazione di valore nell’industry 4.0
Il Digital booklet è un progetto editoriale multimediale volto a comprendere i cambiamenti della gestione strategico-operativa di impresa nella IV rivoluzione industriale. Il lavoro è sviluppato grazie a una disamina della letteratura scientifica – book, articoli, conference... – e grigia – articoli divulgativi, rapporti, siti internet, video, interviste... – Il progetto editoriale multimediale si arricchisce grazie ai progetti di ricerca degli Autori confluiti in riviste scientifiche top ranking, libri e partecipazione a convegni, workshop e seminari.
Il progetto editoriale multimediale è creato con specifici rimandi nel testo a bibliografia, sitografia, video, articoli scientifici e divulgativi ed è realizzato grazie a una piattaforma di collaborative e distante learning volto a creare un ambiente di apprendimento integrato dove studenti, manager professionisti ed esperti possono:
- disporre dei materiali prodotti da docenti e professionisti;
- ascoltare video-lezioni con autovalutazioni;
- svolgere varie attività (esercitazioni, case study, gaming…) con colleghi e docenti;
- sviluppare abilità e competenze.