Questio de aqua et terra

Il volume presenta una nuova edizione del testo originale e una traduzione italiana della Questio de aqua et terra di Dante Alighieri, discussa a Verona nel 1320. Nell’apparato introduttivo e nel commento al testo, vengono ricostruiti il contesto storico della quaestio alla luce dei dibattiti sulla natura degli elementi e la cosmologia aristotelica, le discussioni storiografiche dell’opera nella storia della scienza e della filosofia, e la fortuna del testo nelle sue edizioni a partire dal XVI secolo.

This volume offers a new edition of the original text and an Italian translation of Dante Alighieri’s Questio de aqua et terra, discussed in Verona in 1320. The introductory apparatus and the textual commentary reconstruct the historical context of the quaestio (in the light of the debates on the nature of the elements and Aristotelian cosmology), its discussions in the historiography of science and philosophy, and the fortune of the text in its editions from the sixteenth century onwards.

Rappresentazioni del limite. Passaggi del fantastico tra letteratura e cinema.
(Atti del Convegno Internazionale, Torino 19-20 novembre 2015)

Los artículos que se recogen en este número 1 de los Anejos de Artifara se presentaron en ocasión del I Coloquio Internacional Representaciones del límite. Pasajes de lo fantástico entre literatura y cine, que se desarrolló en Turín el 19 y 20 de noviembre de 2015, organizado por la Cátedra de Lengua y Literatura Hispa-noamericana del Dipartimento di Studi Umanistici de la Universidad de Turín y el SAL-CRIMIC (Séminaire Amérique Latine del Centre de Recherches Inter-disciplinaire) de la Sorbonne-Universitè de Paris, en el marco del proyecto "Lo fantástico en las artes visuales y/o el cine".

Razionalizzazione del pluralismo giuridico e Panchayati Raj in India

Partendo da un’analisi della letteratura storico-amministrativa coloniale in materia di villaggio e local governance, il presente lavoro indaga il flusso di modelli e categorie del discorso giuridico dal periodo coloniale all’India indipendente. In particolare, tratteggiando diacronicamente e sincronicamente le politiche di gestione del pluralismo giuridico in India con riferimento all’amministrazione locale della giustizia, si esaminano l’evoluzione socio-giuridica della panchayat e i processi di ibridazione e mutuazione avvenuti tra state e non-state justice institutions.

Regime e dissenso. 1931. I professori che rifiutarono il giuramento fascista

This special issue of the Journal of History of Turin University collects the essays of various scholars on the theme of the refusal of the oath of allegiance to the fascist government, which all of Italy’s university professors were required to sign in 1931 and on those personalities who, having opposed with firmness and courage to defend the rights of liberty, were expelled from the places of knowledge, grafted on elsewhere and gave fruit elsewhere. Thanks to the examination of new archival sources, editions of correspondence, recent studies on the fascist dictatorship and the antifascism, together with the interaction between the same authors, following the 1931 Regime and Dissent, The professors who refused the oath conference (Turin, 5-6 May 2021), it was possible to create a choral work with a wide range of points of view and historiographical approaches that shed new light on the protagonists of the refusal, on their works, memorials and testimonies, on relations with the authorities, the colleagues, the friends and students and on the Italian and international context.

Regionalismo differenziato e specialità regionale: problemi e prospettive Atti del IV Convegno annuale della rivista "Diritti regionali. Rivista di diritto delle autonomie territoriali"

L’ultimo biennio ha segnato nel nostro Paese, dopo i primi tentativi di attuazione risalenti al 2003, la decisa – e forse più convinta – ripresa del tema del regionalismo differenziato di cui all’art. 116, co. 3, Cost. Questo processo trova origine in un ‘clima culturale’ persistentemente influenzato da istanze di tipo autonomistico, nonché in quello che taluni hanno definito l’«uso congiunturale» dell’autonomia da parte delle forze politiche, strumentale alle rispettive convenienze politico-elettorali del momento. La differenziazione regionale ha suscitato sin da principio l’interesse della dottrina costituzionalistica, che si è interrogata sui suoi molti nodi problematici, riconducibili a due fondamentali questioni: la prima riguarda il modello di differenziazione delineato dall’art. 116, co. 3, Cost. e la necessità di inserirlo nel sistema di rapporti tra il livello di governo centrale e quelli periferici, oltre che il possibile grado di differenziazione all’interno di una Repubblica che è, e deve essere, «una e indivisibile». La seconda questione coinvolge il nodo delle risorse e degli equilibri della finanza pubblica, in relazione al quale si contrappongono due modelli di differenziazione regionale: meramente «organizzativa», da un lato, e «competitiva» dall’altro lato, il primo dei quali appare peraltro il solo compatibile con l’assetto costituzionale vigente. Il Volume raccoglie in particolare gli Atti del IV Convegno annuale della Rivista Diritti regionali. Rivista di diritto delle autonomie territoriali, svoltosi il 21 giugno 2019 presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino. Oltre alle cinque relazioni principali e all’intervento conclusivo, esso contiene gli scritti di studiosi di tutta Italia, aventi ad oggetto le seguenti macro-tematiche: “Federalismo asimmetrico e regionalismo differenziato”, “Gli ambiti materiali e i modelli della differenziazione regionale” e “Regionalismo differenziato, sistema finanziario e specialità regionale”. Il Volume intende presentarsi alla comunità scientifica come una ‘riflessione corale’ sul regionalismo differenziato.

Regioni e indirizzo politico: un itinerario tormentatoLe scelte in materia di istruzione e assistenza sociale

L’ipotesi, formulata già all’indomani della loro previsione, che le Regioni italiane fossero titolari di quella funzione di indirizzo politico che è tradizionalmente riconosciuta allo Stato, pur sostenuta sul piano teorico, è risultata più difficilmente verificabile nella prassi, in cui le dinamiche affermatesi nei rapporti fra i diversi livelli di governo hanno portato talvolta a dubitare della sua veridicità. Il lavoro prende in esame il tema dell'indirizzo politico delle Regioni ordinarie, soffermandosi, nella prima parte, sulle modalità e sugli aspetti problematici che ne hanno caratterizzato la determinazione e il perseguimento nel primo ventennio di vita dei nuovi enti e poi nel periodo successivo alle riforme degli anni Novanta e dei primi anni Duemila. Nella seconda parte le considerazioni hanno ad oggetto le scelte compiute dalle Regioni, soprattutto in seguito alla riforma costituzionale del 2001, in due settori correlati alla sfera dei diritti sociali, l'istruzione e l'assistenza sociale, nel tentativo di verificare se queste possano essere considerate espressive di un indirizzo politico proprio o costituiscano solo il risultato dei condizionamenti esercitati dallo Stato o del tentativo di emulazione di altre realtà territoriali.

Reports & Essays on Climate Change Litigation

The so-called "Giudizio Universale" has marked the beginning of climate change litigation in Italy. From a procedural point of view, this kind of strategic litigation raises several procedural issues, like legal standing, forum choice and burden of proof. Moreover, in climate change disputes, justiciability itself is a stake, as the courts are required to be involved in political matters, which should instead be the responsibility of the legislative and executive branches of government. With this in mind, the Department of Law of the University of Turin and the Universidade Católica Portuguesa, as part of the Law Schools Global League (LSGL), organised a comparative workshop on climate change litigation, to deepen these aspects in an international environment made up of young academics and researchers, presenting national and international climate cases and other interesting related topics. This volume contains the proceedings of the workshop, which took place in Turin on 9 th June 2023.

Ri(bi)lanciare il PiemonteVecchie e nuove sfide per le politiche di sviluppo regionale.

Questo saggio si propone di arricchire il dibattito sulla ristrutturazione del modello di sviluppo del Piemonte, una delle regioni più industrializzate d’Italia. I suoi quattro obiettivi sono: a) individuare le principali fragilità del sistema socio-economico; b) fornire una panoramica semplificata delle politiche di sviluppo degli ultimi anni; c) approfondire alcuni interventi significativi a sostegno dell'economia piemontese; d) riflettere sull'adeguatezza di tali politiche. Il saggio inizia evidenziando le sfide del Piemonte nel ritorno ai fasti del passato, confrontandosi con altre regioni settentrionali caratterizzate da una ricchezza pro-capite più elevata e una disoccupazione più contenuta. Si sottolinea la necessità di arrestare il declino, ma si evita di enfatizzarlo e ci si focalizza sulla complessa transizione da un passato manifatturiero a un'economia pluri-specializzata, evidenziando lo sbilanciamento dell’asse del suo sviluppo, sia sul piano geografico che strutturale. L'analisi delle politiche di sviluppo rivela interventi che, anziché equilibrare lo sviluppo, tendono a rafforzare la postura tradizionale, privilegiando il settore manifatturiero rispetto ai servizi e mostrando una minore attenzione alle PMI rispetto a quanto fatto in altre regioni del Centro-Nord. Le rappresentazioni della traiettoria di sviluppo tra policy-makers e altri stakeholder piemontesi sono ancorate al passato, focalizzandosi sulla manifattura e sull'azione rinnovata delle imprese capo-filiera. Tuttavia, questa visione limita le prospettive di sviluppo, restringendo l'orizzonte a quanto già conosciuto. La crisi del settore automotive, e della sua impresa principale, non ha messo infatti in discussione il modello di sviluppo basato sulle reti gerarchizzate, ma è per lo più interpretata come una fase della storia economica regionale che potrebbe essere superata con l’emergere di altre imprese leader. Le conclusioni suggeriscono la necessità di rinnovare la cornice epistemica per lo sviluppo futuro del Piemonte, con un'attenzione particolare alle imprese di medie e piccole dimensioni, alla servitizzazione della manifattura e alla diversificazione nei modelli di sviluppo sub-regionale.

Ricominciare sempre da capo

Da Augsburg a Monaco, da Torino a Londra, e poi ancora a Roma, Parigi, negli Stati Uniti e in Israele, gli scenari del percorso biografico di Lotte Dann Treves si susseguono in questo suo diario, al ritmo tempestoso di un Novecento segnato da dittature, persecuzioni e guerre. Lo racconta, non senza ironia, la protagonista, allieva negli anni trenta di Giuseppe Levi, nel prestigioso Istituto di Anatomia dell'Università di Torino, dove si formarono i premi Nobel, Rita Levi Montalcini, Salvador Luria e Renato Dulbecco. Profuga da una Germania intenta, agli ordini di Hitler, a costruire uno “Stato razziale” di nuovo tipo, Lotte Dann visse il segmento torinese della sua esperienza di studentessa straniera con grande intensità e passione, maturando profondi legami di appartenenza e affinità con l'Italia, la sua cultura e l'ambiente della ricerca sperimentale. Non bastarono le leggi razziali del 1938 e l'espulsione che per lei ne derivò, a disamorarla: in Italia sarebbe tornata nel dopoguerra, insieme a Paolo Treves, per una nuova vita e, appunto, per ricominciare da capo.