• Collezione: Centro "Luigi Bobbio" per la ricerca sociale pubblica e applicata

LO SVILUPPO POSSIBILE: Il ruolo delle PMI nella società e nell'economia del Piemonte

La ricerca nata dalla collaborazione con «Piccola Industria – Unione industriale Torino» ha realizzato un’ampia indagine sull’opinione pubblica regionale e nazionale, sul tema del modello di sviluppo piemontese. La survey è stata focalizzata su 4 assi tematici: 1) le potenzialità e le criticità del modello di sviluppo del Piemonte; 2) il ruolo delle imprese e degli imprenditori; 3) il ruolo del lavoro; 4) il ruolo delle istituzioni e della governance regionale. Lo studio indaga l’esigenza di rilanciare lo sviluppo del Piemonte attraverso una cooperazione tra attori pubblici e privati mirata a produrre progetti e beni collettivi. Una governance territoriale capace di creare “valore comune” sia per i cittadini che per le imprese. Ciò richiede un sistema regionale che sia orientato a sostenere la competitività dell’economia e la coesione della società, attraverso la formazione, la ricerca, le infrastrutture e le politiche sociali; ma anche imprese che siano pienamente consapevoli dei loro legami territoriali e delle loro responsabilità nei confronti dell’ambiente e delle comunità locali.

Madera

Questa scheda analizza il territorio di Madera ed è parte di Europa d’Oltremare: un Atlante delle culture, realizzato da Arcipelago Europa – Centro di ricerca su Culture, Società e Ambienti nell’Europa d’Oltremare. Europa d’Oltremare: un Atlante delle culture è un progetto di pubblicazione che mira a diffondere la conoscenza degli Oltremare europei ponendo attenzione alle relazioni sociali e agli ambienti, alle peculiarità linguistiche, culturali e istituzionali, alle relazioni interetniche e alle diseguaglianze socioeconomiche, alle forme di autonomia e alle rivendicazioni di sovranità. Si tratta di un atlante socioculturale composto di schede dedicate ai singoli Paesi e Territori d’Oltremare (PTOM) e Regioni Ultraperiferiche (RUP) dell’Unione europea. Le schede sono curate da Arcipelago Europa in collaborazione con docenti, ricercatori, ricercatrici, specialisti e specialiste degli e dagli Oltremare. Nell’ordinamento dell’Unione europea i Paesi e Territori d’Oltremare (PTOM) sono isole associate all’UE in virtù della relazione speciale che intrattengono con uno degli Stati membri (Francia, Danimarca, Regno dei Paesi Bassi). Seppur non indipendenti, i PTOM sono dotati di peculiari forme di autonomia nei confronti degli Stati a cui sono legati. Essi non fanno parte del territorio dell’UE, ma i loro abitanti sono cittadini europei e partecipano alle elezioni europee. Le Regioni Ultraperiferiche (RUP), invece, fanno parte dell’UE, in quanto parte integrante del territorio di uno degli Stati membri (Spagna, Portogallo, Francia). Vi si applicano pienamente il diritto nazionale e quello comunitario.

ORA. Un osservatorio sui temi delle discriminazioni nell'informazione locale del Piemonte (2^ edizione)

Le notizie locali sui temi delle pari opportunità promuovono l'innovazione discorsiva? Il contesto digitale è più innovativo in termini di partecipazione femminile e logiche produttive giornalistiche? La convergenza tra media digitali e legacy contribuisce ai processi di inclusione? La seconda edizione del monitoraggio dei media locali piemontesi, condotto dall’Osservatorio Regionale Antidiscriminazioni (ORA), composto dal Centro interdisciplinare Cirsde dell’Università di Torino e dall’associazione GiULiA Giornaliste del Piemonte, in convenzione con la Regione Piemonte, ha affrontato questi interrogativi analizzando 6.346 contenuti prodotti tra il 1° novembre 2023 e il 31 luglio 2024. L’indagine, che ha osservato i temi di genere e disabilità, ha coinvolto 19 testate cartacee, 27 pagine Facebook locali e il telegiornale regionale, portando all’analisi di 4.175 articoli cartacei, 1.833 notizie digitali e 338 servizi televisivi. I risultati evidenziano che l’informazione locale varia significativamente tra le province, riflettendo i valori e le identità specifiche di ciascun territorio, così come notevoli sono le differenze tra i media cartacei e digitali.

ORA. Un osservatorio sui temi delle discriminazioni nell’informazione locale del Piemonte

Che ruolo hanno i media locali nel rappresentare le differenti identità presenti sul territorio? L’informazione locale adotta approcci e linguaggi corretti nel trattare le diversità oppure riproduce stereotipi e logiche escludenti che alimentano forme di discriminazione? La realtà delle donne e delle persone disabili trova una rappresentazione adeguata e attenta nell’informazione locale del Piemonte? In questo scenario è nata l’iniziativa congiunta di ORA (Osservatorio Regionale Antidiscriminazioni), una proposta fortemente voluta dall’associazione GiULiA Giornaliste, gruppo del Piemonte, eseguita insieme al Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino grazie al sostegno della Regione Piemonte. Tra il 1 luglio 2021 e il 31 marzo 2022 è stata realizzata una ricerca impegnativa, unica nel suo genere, in grado di dare risposte aggiornate e scientificamente valide. Il lavoro ha interessato diciannove testate locali e i servizi del TGR Piemonte di cui sono state lette e codificate ben 9.952 notizie, tra articoli e servizi, precisamente 7.526 sul genere e 2.426 sulle disabilità.

QUALI-DAD: A qualitative study of Italian academics’ distance teaching practices during the Covid-19 emergency and the meanings assigned to them

This report illustrates the findings of a qualitative study that explored Italian academics’ relationship with distance teaching during the Covid-19 pandemic emergency. Specifically, 18 focus groups with 4 to 8 participants each were held at several universities throughout the country, for a total of 98 participants. Two focus groups were held at each university, one with faculty members in the humanities, and one with faculty members in scientific disciplines. Participants were heterogeneous in terms of gender and career stage, and were selected at random from the CINECA lists. The focus groups took place online, and were video/audio recorded. The material thus collected was analyzed via a grounded and iterative coding process involving repeated rounds of data analysis and discussion among the researchers.

The analysis led to a number of interesting insights, which have been grouped under four main headings.

  1. A controversial question;
  2. Teaching in crisis;
  3. The rediscovery of teaching;
  4. Hopes and fears for the future.

QUALI-DAD. Una ricerca qualitativa sui significati e le pratiche degli accademici italiani riguardo la didattica a distanza durante l'emergenza Covid-19

Il presente report illustra i risultati di una ricerca qualitativa volta ad indagare in profondità il rapporto degli accademici italiani con la didattica a distanza durante l’emergenza pandemica di Covid-19. Nello specifico, la ricerca ha previsto la conduzione di 18 focus group in diversi atenei distribuiti su tutto il territorio nazionale, che hanno coinvolto tra i 4 e gli 8 partecipanti ciascuno, per un totale di 98 partecipanti. In particolare, in ciascuno degli atenei sono stati condotti due focus group, uno con docenti di discipline umanistiche e l'altro con docenti di discipline scientifiche, eterogenei per genere e stadio di avanzamento della carriera, selezionati casualmente a partire dalle liste CINECA. I focus group sono stati condotti online, e video-audio registrati. Il materiale raccolto è stato analizzato attraverso un processo di codifica grounded e iterativo che ha previsto ripetute sessioni di analisi dei dati e confronto tra i ricercatori coinvolti. Dall'analisi sono emersi numerosi e interessanti insight, che sono stati raccolti intorno a quattro fuochi principali: 1) Un tema controverso; 2) Una didattica di crisi; 3) La riscoperta della didattica, 4) I timori e le speranze per il futuro.

Ri(bi)lanciare il PiemonteVecchie e nuove sfide per le politiche di sviluppo regionale.

Questo saggio si propone di arricchire il dibattito sulla ristrutturazione del modello di sviluppo del Piemonte, una delle regioni più industrializzate d’Italia. I suoi quattro obiettivi sono: a) individuare le principali fragilità del sistema socio-economico; b) fornire una panoramica semplificata delle politiche di sviluppo degli ultimi anni; c) approfondire alcuni interventi significativi a sostegno dell'economia piemontese; d) riflettere sull'adeguatezza di tali politiche. Il saggio inizia evidenziando le sfide del Piemonte nel ritorno ai fasti del passato, confrontandosi con altre regioni settentrionali caratterizzate da una ricchezza pro-capite più elevata e una disoccupazione più contenuta. Si sottolinea la necessità di arrestare il declino, ma si evita di enfatizzarlo e ci si focalizza sulla complessa transizione da un passato manifatturiero a un'economia pluri-specializzata, evidenziando lo sbilanciamento dell’asse del suo sviluppo, sia sul piano geografico che strutturale. L'analisi delle politiche di sviluppo rivela interventi che, anziché equilibrare lo sviluppo, tendono a rafforzare la postura tradizionale, privilegiando il settore manifatturiero rispetto ai servizi e mostrando una minore attenzione alle PMI rispetto a quanto fatto in altre regioni del Centro-Nord. Le rappresentazioni della traiettoria di sviluppo tra policy-makers e altri stakeholder piemontesi sono ancorate al passato, focalizzandosi sulla manifattura e sull'azione rinnovata delle imprese capo-filiera. Tuttavia, questa visione limita le prospettive di sviluppo, restringendo l'orizzonte a quanto già conosciuto. La crisi del settore automotive, e della sua impresa principale, non ha messo infatti in discussione il modello di sviluppo basato sulle reti gerarchizzate, ma è per lo più interpretata come una fase della storia economica regionale che potrebbe essere superata con l’emergere di altre imprese leader. Le conclusioni suggeriscono la necessità di rinnovare la cornice epistemica per lo sviluppo futuro del Piemonte, con un'attenzione particolare alle imprese di medie e piccole dimensioni, alla servitizzazione della manifattura e alla diversificazione nei modelli di sviluppo sub-regionale.

Saint-Pierre e Miquelon

Questa scheda analizza il territorio di Saint-Pierre-et-Miquelon ed è parte di Europa d’Oltremare: un Atlante delle culture, realizzato da Arcipelago Europa – Centro di ricerca su Culture, Società e Ambienti nell’Europa d’Oltremare.

Europa d’Oltremare: un Atlante delle culture è un progetto di pubblicazione che mira a diffondere la conoscenza degli Oltremare europei ponendo attenzione alle relazioni sociali e agli ambienti, alle peculiarità linguistiche, culturali e istituzionali, alle relazioni interetniche e alle diseguaglianze socioeconomiche, alle forme di autonomia e alle rivendicazioni di sovranità. Si tratta di un atlante socioculturale composto di schede dedicate ai singoli Paesi e Territori d’Oltremare (PTOM) e Regioni Ultraperiferiche (RUP) dell’Unione europea. Le schede sono curate da Arcipelago Europa in collaborazione con docenti, ricercatori, ricercatrici, specialisti e specialiste degli e dagli Oltremare.

Nell’ordinamento dell’Unione europea i Paesi e Territori d’Oltremare (PTOM) sono isole associate all’UE in virtù della relazione speciale che intrattengono con uno degli Stati membri (Francia,Danimarca, Regno dei Paesi Bassi). Seppur non indipendenti, i PTOM sono dotati di peculiari forme di autonomia nei confronti degli Stati a cui sono legati. Essi non fanno parte del territorio dell’UE, ma i loro abitanti sono cittadini europei e partecipano alle elezioni europee.

Le Regioni Ultraperiferiche (RUP), invece, fanno parte dell’UE, in quanto parte integrante del territorio di uno degli Stati membri (Spagna, Portogallo, Francia). Vi si applicano pienamente il diritto nazionale e quello comunitario.

Una giuntura critica per il sistema d'innovazione italiano

A lungo l’Italia è stata considerata the “real sick man of Europe”, a causa del drammatico rallentamento della sua crescita economica. Nel corso degli ultimi 25 anni, infatti, il Pil pro-capite ha perso ben 30 punti percentuali rispetto alla media europea (fatta pari a 100), passando da un valore di 126 nel 1995 ad uno di 94 nel 2020. Considerando la stagnazione economica e le difficoltà nel trovare nuovi percorsi di sviluppo che ha caratterizzato il paese negli ultimi trent’anni, la capacità di reazione italiana alla crisi pandemica appare sorprendente. È grazie a questa inaspettata capacità reattiva, che nel corso del 2021, la percezione del sistema Italia ha visto una radicale inversione di rotta. Le organizzazioni internazionali hanno iniziato a formulare previsioni di crescita di breve periodo superiori a quelle degli altri Paesi europei. Alcune agenzie di rating hanno migliorato il loro giudizio sulla solvibilità del debito pubblico e molti leader internazionali hanno espresso un forte apprezzamento per il comportamento tenuto durante la pandemia.

Universi-DaD. Gli accademici italiani e la didattica a distanza durante l'emergenza Covid-19

Durante l’emergenza Covid-19, le Università italiane hanno assicurato la continuità della funzione formativa svolgendo la loro didattica “a distanza” (DaD). Come hanno vissuto quest’esperienza i professori e i ricercatori impegnati in prima linea nell’insegnamento? È andato davvero tutto bene? E, soprattutto, finita l’emergenza, che cosa rimarrà di quanto appreso da questa esperienza? È possibile trarne alcuni insegnamenti che possano migliorare la didattica di quella che sarà la “nuova normalità della vita universitaria”? Per rispondere a queste domande, nel mese di giugno 2020 è stata condotta una ricerca nazionale sulla didattica fatta durante il semestre dell’emergenza. È stato intervistato un campione di 3.398 professori e ricercatori delle università statali che hanno risposto ad un articolato questionario online. Ecco una breve sintesi di quanto hanno detto. Non è andata male, anzi . . .