• Collezione: Dipartimento di Giurisprudenza

Family Reunification in EU Law Essential text, cases and materials

The book is an introduction to the key features of family reunification in EU law. The first part is devoted to family reunification of EU citizens, pursuant to Directive 2004/38/EC. The second section addresses Directive 2003/109/EC on family reunification of Third Country Nationals. The book collects and systematizes excerpts from legal texts and judgments of the Court of Justice of the European Union interpreting them. As such, it is mainly intended for students and other readers willing to deepen their knowledge about this topic. The formatting of the book complies with the most reputed indications on readability for persons with specific learning disabilities.

Famiglie transfrontaliere: regimi patrimoniali e successori

L'opera raccoglie gli atti di un Convegno tenutosi l'8 novembre 2019 presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Torino, dedicato all'impatto per le famiglie transfrontaliere dell'entrata in vigore dei Regolamenti UE n. 1103 e 1104 del 2016 rispettivamente in materia di regimi patrimoniali tra coniugi e di effetti patrimoniali delle unioni registrate, e del Regolamento UE n. 650 del 2012 sulle successioni internazionali.

“Quale formazione per quale giurista?”Insegnare il diritto nella prospettiva socio-giuridica

Quali connotati deve assumere la formazione del giurista del XXI secolo? Il giurista tradizionale interprete dei testi di legge può oggi limitarsi a questo o deve tornare a conoscere i con-testi entro i quali tale interpretazione produce i suoi effetti? Si tratta di questioni che la comunità scientifica dei sociologi del diritto avverte come prioritarie e che hanno costituito il focus di iniziative ed occasioni di dibattito promosse dall’Associazione di Studi Diritto e Società. In tale prospettiva, il volume raccoglie alcune riflessioni su esperienze didattiche che in questi anni hanno cercato di fornire delle risposte alla diffusa sensazione di inadeguatezza dei modi tradizionali di insegnare il diritto, mettendo in rilievo come, da tale punto di vista, la sociologia del diritto possa offrire un contributo decisivo al rinnovamento della cultura giuridica dei giuristi.

L'inammissibilità nel giudizio di cassazione

La situazione di crisi in cui versa la Corte di cassazione civile è nota, al punto che da tempo si parla di una Corte "sotto assedio". Sulle numerose soluzioni proposte per alleggerire il carico di lavoro della Corte o, perlomeno, per rendere la gestione di quel carico maggiormente efficiente incombe tuttavia la garanzia del giusto processo di cui all'art. 111, comma 7, Cost., in base al quale è sempre ammesso il ricorso in cassazione per violazione di legge. La possibilità di proporre ricorso per cassazione sempre e comunque pone allora il problema di individuare i limiti dell'istituto dell’inammissibilità nel giudizio di legittimità, in particolar modo in seguito all'introduzione dell'art. 360 bis c.p.c., che contempla l'inammissibilità del ricorso in talune ipotesi di manifesta infondatezza dei motivi. Nel presente volume, dopo aver ripercorso presupposti e caratteristiche della nozione di inammissibilità, l'Autore indaga dunque in che misura sia oggi necessario ridefinire tale nozione nel giudizio di cassazione ed in che misura ciò si dimostri funzionale a consentire alla Corte di selezionare i ricorsi in maniera realmente efficiente. L'analisi dei temi trattati, e in particolar modo le ipotesi di inammissibilità del ricorso nonché l'aspetto procedimentale della relativa dichiarazione, viene sempre condotta con uno sguardo ad alcuni sistemi processuali ritenuti dall'Autore particolarmente efficientisti nell'impiego dell'inammissibilità, ovvero al giudizio di cassazione penale italiano, a quello di cassazione civile francese ed infine al sistema di ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo.

Diritti e doveri oltre l'emergenza? Dalla pandemia Covid-19 verso nuovi modelli di convivenza

Questa pubblicazione rappresenta la seconda tappa di un percorso avviato lo scorso anno, con l’intento di elaborare, a partire dalle lezioni svolte nel contesto della Scuola di Cittadinanza Torino – Cuneo organizzata dal Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Torino, una riflessione sui diritti e i doveri di cittadinanza nel tempo presente. L’edizione di quest’anno è maturata in un contesto (reale, ed anche politico e mediatico) nel quale l’emergenza derivante dalla pandemia Covid-19, pure sempre presente e centrale, è risultata in qualche modo per lo meno prevista, messa in conto. E maggiormente “gestita”, pur tra tensioni e contraddizioni, sia dal punto di vista sanitario che dal punto di vista delle regole del vivere civile. Con la prospettiva di un processo che conduca, auspicabilmente, “oltre l’emergenza”. Sulla base di questa cifra del tempo presente che ci è parso di cogliere e che abbiamo provato ad interpretare, l’edizione della Scuola di Cittadinanza di quest’anno, nella volontà di dare una continuità ma anche uno sviluppo alle riflessioni dello scorso anno, si è soprattutto interrogata sui riflessi – su una varietà di ambiti comunque connessi a diritti e doveri fondamentali – di questa fase di lunga, incompiuta, a volte controversa fuoriuscita dall’emergenza. Alla seconda parte del presente Volume, che raccoglie i contributi elaborati a partire dalle lezioni della Scuola tenute nell’anno 2021, si è scelto di anteporre una prima parte destinata, da un lato, ad approfondire il tema dell’insegnamento dell’educazione civica nella scuola primaria e secondaria (tema centrale nella prospettiva della Scuola di Cittadinanza e del dialogo auspicato tra Università e scuola sul tema dei diritti e dei doveri fondamentali), e dall’altra parte a valorizzare i contributi di giovani studiosi che, con ruoli diversi e in fasi diverse del loro percorso, si sono confrontati con il mondo della ricerca universitaria, in uno spirito complessivo di dialogo tra punti di vista, esperienze e persino linguaggi diversi.

L’esonero da responsabilità

L'esigenza delle parti di tutelarsi dalle conseguenze pregiudizievoli del proprio inadempimento sin dal momento in cui s'instaura il rapporto obbligatorio e la necessità dell'ordinamento di stabilire le condizioni entro le quali debba ammettersi una deroga alla disciplina legale della responsabilità rappresentano uno dei problemi centrali della civilistica contemporanea, per il suo essere insieme antico e attuale, metastorico e dinamico, perché muta all'evolversi del concetto di contratto e di quello di responsabilità, intimamente legato al diritto interno ma con una vocazione trans-ordinamentale. Da quando il divieto di esonero da responsabilità è stato codificato nell'art. 1229 cod. civ., la globalizzazione della prassi, l'evoluzione del quadro delle fonti, e con essa del contesto assiologico, e la rivoluzione tecnologica, soprattutto digitale, hanno introdotto nel sistema nuovi elementi di complessità che impongono un ripensamento delle questioni sottese alla norma. In particolare, occorre interrogarsi sul significato attuale dei requisiti di validità cui l'art. 1229 cod. civ. subordina le clausole di esonero da responsabilità e sul criterio per individuare le clausole da sottoporre al controllo di compatibilità con la norma. Al tal fine non si può prescindere, sotto il profilo metodologico, da uno studio sulla genesi del divieto di esonero, che ne illumini la ratio autentica, e da una riflessione su come altri ordinamenti hanno affrontato, nel tempo, il problema. Questi saranno, rispettivamente, l'inizio e la fine del presente lavoro, con l'anello di congiunzione di un'analisi ragionata della casistica giurisprudenziale. L'obiettivo ultimo sarà quello di proporre un'interpretazione evolutiva dell'art. 1229 cod. civ., capace di conciliare la vetustà della formula con l'attualità del problema.

Studi in memoria di Massimo Roccella

Il volume, nato con l’intento di riannodare un dialogo con Massimo Roccella a dieci anni dalla sua scomparsa, si articola in tre aree tematiche di centrale importanza nell’attuale orizzonte giuridico e politico e rispetto alle quali egli ha svolto, nella sua ricca produzione scientifica, riflessioni di perdurante rilievo: quella dei salari e della povertà lavorativa, quella del lavoro flessibile e precario nella complessa collocazione fra subordinazione e autonomia e quella della sempre problematica fisionomia dell’Europa sociale. I numerosi saggi raccolti nel volume proiettano nel contesto odierno ragionamenti e intuizioni di Massimo Roccella, mostrandone la persistente attualità.

Speriamo che sia femmina: l’equilibrio fra i generi nelle società quotate e a controllo pubblico nell’esperienza italiana e comparata

L'opera analizza, in prospettiva giuridica oltre che sociologica ed economica, la normativa interna, a partire dalla Legge Golfo-Mosca, nelle sue evoluzioni, come azione positiva correttiva alla diseguaglianza di genere negli organi amministrativi e di controllo delle società italiane. Prima dell’adozione di tali interventi correttivi, le società quotate e quelle a controllo pubblico erano caratterizzate da un elevato livello di sottorappresentazione femminile, da leggersi nel più ampio quadro della diseguaglianza di genere nel mondo del lavoro, acuita dalla cd. Shecession innescata dalla pandemia. La chiave di lettura è arricchita attraverso un’approfondita disamina delle scelte, talora eterogenee, di altri ordinamenti e il confronto con i modelli di soft law, nonché attraverso una riflessione di ampio respiro sugli approcci unionali, culminati nella Proposta di Direttiva COM (2012) 614 final, caratterizzata da un iter altalenante non ancora giunto a compimento.

Access to Water and CommodificationA Comparative Legal Analysis of the Bottling Phenomenon

How does the bottling phenomenon impact on the fundamental value of access to water? It influences the way people drink and affects their possibility to access the resource, either economically or physically. This work analyses the role of law in the uprising of this phenomenon focusing on the implications on water distribution. Bottling regulations contain a tension in the legal conceptualisation of water as an essential resource and as a commodity. This tension encompasses the discourses on privatisation of public or common goods and is used to investigate the processes of accumulation by dispossession that it triggers. Through a comparative approach this work engages in a distributional analysis of the French, the Italian and the British legal regimes to unveil the hurdles of using property, a legal institution constructed around land, to govern water distribution.

L’amministrazione pubblica con i big data: da Torino un dibattito sull’intelligenza artificiale

A maggio 2019, pareva pionieristico parlare di big data e di intelligenza artificiale come strumenti di lavoro per le pubbliche amministrazioni; non così a poco più di un anno di distanza, dimostrando la lungimiranza nel sapere vedere una pubblica amministrazione capace di cogliere le sfide che l’innovazione tecnologica stava ponendo. Questo libro raccoglie prospettive inedite, nate dal dialogo tra studiosi del diritto pubblico e dell’informatica che, a rileggerlo oggi, mostra come il connubio tra questi due mondi scientifici sia imprescindibile per la ricerca del XXI secolo. Anche il luogo in cui si tenne questo convegno non è irrilevante: Torino. Città che a breve accoglierà l’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale, a dimostrazione che l’interesse per il tema ha assunto nel corso del tempo una notevole attualità, anche fuori dall’Accademia. L’idea è che la potenza del diritto è capace di interagire con gli strumenti dell’innovazione tecnologica (come l’intelligenza artificiale), non per bloccarne il suo avanzare, ma per legittimarlo verso prospettive compatibili con i diritti e i principi di una millenaria tradizione giuridica. Il “sapere nuovo” che emerge dalla lettura di questo libro è dunque un sapere capace di orientare il lettore tra le potenzialità e le sfide che la società dell’informazione e della comunicazione offre e pone alle Istituzioni pubbliche, alle quali si chiede di sapersi adattare con sapienza e capacità in vista del miglior perseguimento del fine dell’interesse pubblico.