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L'inammissibilità nel giudizio di cassazione
La situazione di crisi in cui versa la Corte di cassazione civile è nota, al punto che da tempo si parla di una Corte "sotto assedio". Sulle numerose soluzioni proposte per alleggerire il carico di lavoro della Corte o, perlomeno, per rendere la gestione di quel carico maggiormente efficiente incombe tuttavia la garanzia del giusto processo di cui all'art. 111, comma 7, Cost., in base al quale è sempre ammesso il ricorso in cassazione per violazione di legge. La possibilità di proporre ricorso per cassazione sempre e comunque pone allora il problema di individuare i limiti dell'istituto dell’inammissibilità nel giudizio di legittimità, in particolar modo in seguito all'introduzione dell'art. 360 bis c.p.c., che contempla l'inammissibilità del ricorso in talune ipotesi di manifesta infondatezza dei motivi.
Nel presente volume, dopo aver ripercorso presupposti e caratteristiche della nozione di inammissibilità, l'Autore indaga dunque in che misura sia oggi necessario ridefinire tale nozione nel giudizio di cassazione ed in che misura ciò si dimostri funzionale a consentire alla Corte di selezionare i ricorsi in maniera realmente efficiente. L'analisi dei temi trattati, e in particolar modo le ipotesi di inammissibilità del ricorso nonché l'aspetto procedimentale della relativa dichiarazione, viene sempre condotta con uno sguardo ad alcuni sistemi processuali ritenuti dall'Autore particolarmente efficientisti nell'impiego dell'inammissibilità, ovvero al giudizio di cassazione penale italiano, a quello di cassazione civile francese ed infine al sistema di ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo.
La digitalizzazione nelle professioni contabili: sfide e opportunità
La digitalizzazione è sempre più diffusa in innumerevoli campi della conoscenza. Tra questi anche la contabilità e il bilancio che non ne rappresentano di certo un’eccezione e sono sempre più esplorati dai ricercatori di tutto il mondo. La volontà di analisi e la ricerca di risposte ad eventi e modifiche esterne deriva, in realtà, da una diffusa trasformazione digitale. Se nei percorsi industriali, in quelli bancari e sanitari, l’innovazione digitale e aperta stanno trovando interessanti implicazioni, la contabilità e la redazione del bilancio, rimangono ancora ai margini di applicazioni più avanzate di ricerca interventista. L’evoluzione digitale attraverso applicazioni pratiche e di supporto all’utilizzatore è in grado di promuovere efficienza, produttività e competitività negli studi professionali e nelle aziende, in primis, nei dipartimenti di contabilità, bilancio e finanza. La ricerca, condotta attraverso un questionario inviato a livello nazionale, raccoglie esperienze di utilizzo della tecnologia di 215 studi professionali. I risultati dimostrano un'accelerazione dell'adozione della tecnologia negli ultimi anni grazie all'adozione della fatturazione elettronica. Tuttavia, dimostriamo attività effettuate con processi improduttivi e poco efficienti come la redazione manuale della prima nota. A livello di implicazioni future, la ricerca apre la strada ad interessanti prospettive per l'adozione della blockchain e dell'intelligenza artificiale negli studi dei professionisti.
Regime e dissenso. 1931. I professori che rifiutarono il giuramento fascista
This special issue of the Journal of History of Turin University collects the essays of various scholars on the theme of the refusal of the oath of allegiance to the fascist government, which all of Italy’s university professors were required to sign in 1931 and on those personalities who, having opposed with firmness and courage to defend the rights of liberty, were expelled from the places of knowledge, grafted on elsewhere and gave fruit elsewhere. Thanks to the examination of new archival sources, editions of correspondence, recent studies on the fascist dictatorship and the antifascism, together with the interaction between the same authors, following the 1931 Regime and Dissent, The professors who refused the oath conference (Turin, 5-6 May 2021), it was possible to create a choral work with a wide range of points of view and historiographical approaches that shed new light on the protagonists of the refusal, on their works, memorials and testimonies, on relations with the authorities, the colleagues, the friends and students and on the Italian and international context.
Six selected Master’s theses by College of Europe students - 2021
De Europa et le Collège d’Europe à Natolin se lancent pour la troisième fois consécutive dans la publication de meilleurs mémoires de fin d’études réalisés par les étudiants cette fois-ci de de la promotion 2020-2021 ayant eu pour patron « Mario Soares ». Chaque fois Il s'agit d’un échantillon de travaux qui se distinguent par leur qualité intrinsèque et par la diversité de centres d’intérêt avec un point en commun, d’être réalisés dans le cadre du Programme interdisciplinaire d’études européennes de Natolin.On bâtit ainsi ensemble un lien académique fort, une sorte de tradition d'échanges et de partage, contribuant ainsi à la consolidation de l'espace académique européen.
“Quale formazione per quale giurista?”Insegnare il diritto nella prospettiva socio-giuridica
Quali connotati deve assumere la formazione del giurista del XXI secolo? Il giurista tradizionale interprete dei testi di legge può oggi limitarsi a questo o deve tornare a conoscere i con-testi entro i quali tale interpretazione produce i suoi effetti? Si tratta di questioni che la comunità scientifica dei sociologi del diritto avverte come prioritarie e che hanno costituito il focus di iniziative ed occasioni di dibattito promosse dall’Associazione di Studi Diritto e Società. In tale prospettiva, il volume raccoglie alcune riflessioni su esperienze didattiche che in questi anni hanno cercato di fornire delle risposte alla diffusa sensazione di inadeguatezza dei modi tradizionali di insegnare il diritto, mettendo in rilievo come, da tale punto di vista, la sociologia del diritto possa offrire un contributo decisivo al rinnovamento della cultura giuridica dei giuristi.
Famiglie transfrontaliere: regimi patrimoniali e successori
L'opera raccoglie gli atti di un Convegno tenutosi l'8 novembre 2019 presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Torino, dedicato all'impatto per le famiglie transfrontaliere dell'entrata in vigore dei Regolamenti UE n. 1103 e 1104 del 2016 rispettivamente in materia di regimi patrimoniali tra coniugi e di effetti patrimoniali delle unioni registrate, e del Regolamento UE n. 650 del 2012 sulle successioni internazionali.
Adozione di indicatori di SDGs all'interno di un Comune di medie dimensioni
L’esigenza delle pubbliche amministrazioni di volgere verso economie ambientali e sociali emerge dai principali stakeholders nazionali e internazionali. Non a caso l’Unione Europea o le Nazioni Unite hanno da sempre sostenuto la necessita cogente di un cambio di paradigma glocale. Tuttavia, nonostante numerosi studi e ricerche applicative, gli ambiti di sostenibilità risultano sempre più spesso studiati a livello nazionale, regionale o a livello di grandi città faro. La presente ricerca ha l’obiettivo di mappare ed analizzare gli indicatori di sostenibilità, cd. “Sustainable Development Goals (SDGs)” all’interno del contesto di un comune – azienda pubblica – di piccole-medie dimensioni. Dopo un approfondito studio teorico della letteratura basato sul metodo bibliometrico, un caso studio è stato presentato e applicato per l’esplorazione empirica dei risultati. Lo studio dimostra come ci siano ancora numerose criticità attribuibili sia alle metriche di analisi, sia rispetto alle tipologie di indicatori adottabili nelle municipalità di piccola-media dimensione. Ciò è dovuto, in larga parte, all’assenza di indicatori aggiornati e disponibili che possano essere fattivamente mappati.
L’homelessness nel territorio metropolitano torinese: conoscere per intervenire
L'indagine della quale presentiamo i primi risultati è parte di un più ampio percorso di ricerca iniziato nel 2017, avente come obbiettivo una mappatura sistematica della grave marginalità adulta sul territorio metropolitano torinese e delle risorse, pubbliche e di terzo settore, attivate per il suo contrasto.
Il sistema informativo assume un ruolo centrale nella progettazione e programmazione dei servizi, poiché consente di raccogliere utili informazioni sui cui basare i processi decisionali.
Lo sviluppo di adeguati sistemi informativi, non calati dall'alto ma costruiti in ottica dal basso, partecipata, e perciò adeguati alle necessità degli operatori e delle organizzazioni della rete dei servizi, è elemento nodale per lo sviluppo delle policies di contrasto alla povertà. Ciò appare ancora più vero se è applicato a un'area dai contorni indefiniti e mutevoli, come quella dell'homelessness. Caratteristiche che tali sistemi devono avere, per evitare che si trasformino in meri “miti razionali”, sono la continuità delle rilevazioni, un’architettura multilivello che soddisfi bisogni informativi operativi, gestionali, programmatori e pianificatori, non ridondanza e completezza, interoperabilità tra varie piattaforme. Da tali premesse la ricerca intervento qui presentata si è mossa per esplorare i sistemi informativi dei servizi sociali del territorio metropolitano, primo passo per la costruzione di strategie di intervento, programmate, coordinate e di rete, in relazione al fenomeno dell'homelessness; una informazione costante e puntale sul fenomeno, costituisce, infatti, il primo passo per lo sviluppo di azioni sinergiche per affrontarlo, come ci hanno confermato gli operatori dei servizi coinvolti nella ricerca, interessati e pienamente consapevoli dell'importanza che i sistemi informativi giocano per la programmazione e la valutazione negli odierni servizi territoriali.
*** / *****. Voci russe contro la guerra
Questo volume vuole offrire una selezione, come sempre nel caso di crestomazie, soggettiva, di quelle voci che rappresentano dall’interno, perché nel Paese o fuggitene dopo l’aggressione russa all’Ucraina, un grido forte e perentorio contro ciò che sta avvenendo, in linea con quella vena protestataria che, nei primi giorni del conflitto, si è alzata forte e coraggiosa. Ad oggi per la critica alla guerra in Russia si rischiano pene fino a 15 anni e la repressione è diventata totale, impietosa e cieca, al punto da arrestare bambini o manifestanti con cartelli completamente bianchi o recanti, da qui il titolo di quest’antologia, gli asterischi *** / *****, riconducibili allo slogan Net vojne (No alla guerra). Queste pagine testimoniano che essa non tace nemmeno oggi. Per noi, curatori del volume, quest’ultima osservazione è estremamente importante, ancor prima che come testimonianza dell’esistenza di un diffuso dissenso nel Paese, come dimostrazione del fatto che la supposta omologazione della cultura russa odierna (come quella di ieri) è una mistificazione.
Giovani e pandemia
Nel corso degli ultimi due anni, il discorso pubblico si è frequentemente soffermato sulla condizione psicologica e sociale dei più giovani, meno colpiti in termini di infezioni e decessi a causa del Sars-Cov-19, ma bruscamente interrotti nei loro corsi di vita in costruzione. Gli effetti di tale crisi generazionale, ancora in corso, hanno prodotto numerose conseguenze nella sfera emotiva, psicologica, sociale e formativo-professionale dei giovani e degli adolescenti, dimensioni che saranno oggetto della ricerca qui presentata.
Tutto questo e avvenuto in una realtà come quella italiana dove i giovani erano "i perdenti della globalizzazione" e dove le ricerche mostravano già prima della pandemia le difficolta dei giovani a trovare lavoro e a immaginarsi e progettare il loro futuro e la loro transizione alla vita adulta. Forse anche stretti da un contesto economico e sociale che spesso offre loro poche opportunità.
Nella ricerca "Pandemia e Giovani" realizzata sul territorio di Torino e provincia, abbiamo allora indagato a fondo sia le emozioni da loro provate dall’inizio della crisi sanitaria, sia le strategie da loro utilizzate per affrontare questo periodo carico di incertezze. Si tratta di una ricerca dell'Università di Torino, del Dipartimento di Culture, Politiche e Società e dell'Osservatorio Università e Professioni e del Centro Luigi Bobbio. Nella ricerca abbiamo tentato di cogliere le loro difficoltà, ma anche di sondare se si intravedono degli spazi positivi in termini di crescita e di proiezioni verso il futuro, nonché di acquisizioni di abilità e competenze che, spesso, i periodi difficoltosi obbligano a mettere in campo. Ci siamo posti l'obiettivo di verificare se i giovani, in questo periodo di difficoltà, abbiano acquisito anche insegnamenti e abilità utili a vivere meglio e a superare ulteriori ostacoli che si proporranno lungo il loro corso di vita. La ricerca si propone di suggerire specifiche azioni che possano rinforzare le abilità acquisite.
In particolare, abbiamo rilevato:
Tutto questo e avvenuto in una realtà come quella italiana dove i giovani erano "i perdenti della globalizzazione" e dove le ricerche mostravano già prima della pandemia le difficolta dei giovani a trovare lavoro e a immaginarsi e progettare il loro futuro e la loro transizione alla vita adulta. Forse anche stretti da un contesto economico e sociale che spesso offre loro poche opportunità.
Nella ricerca "Pandemia e Giovani" realizzata sul territorio di Torino e provincia, abbiamo allora indagato a fondo sia le emozioni da loro provate dall’inizio della crisi sanitaria, sia le strategie da loro utilizzate per affrontare questo periodo carico di incertezze. Si tratta di una ricerca dell'Università di Torino, del Dipartimento di Culture, Politiche e Società e dell'Osservatorio Università e Professioni e del Centro Luigi Bobbio. Nella ricerca abbiamo tentato di cogliere le loro difficoltà, ma anche di sondare se si intravedono degli spazi positivi in termini di crescita e di proiezioni verso il futuro, nonché di acquisizioni di abilità e competenze che, spesso, i periodi difficoltosi obbligano a mettere in campo. Ci siamo posti l'obiettivo di verificare se i giovani, in questo periodo di difficoltà, abbiano acquisito anche insegnamenti e abilità utili a vivere meglio e a superare ulteriori ostacoli che si proporranno lungo il loro corso di vita. La ricerca si propone di suggerire specifiche azioni che possano rinforzare le abilità acquisite.
In particolare, abbiamo rilevato:
- le emozioni provate dagli adolescenti e dai giovani torinesi nei mesi successivi allo scoppio dell’emergenza sanitaria (emozioni positive e negative, tra cui gioie e paure; solitudine; i vissuti di destabilizzazione e la paura dei cambiamenti)
- le strategie da loro utilizzate per affrontare questo periodo, cosa li ha aiutati a gestire i cambiamenti e l'incertezza di questo momento
- il livello di compliance alle restrizioni e alle misure anti Covid
- come si è modificata la percezione del futuro e come si sono immaginati nella realizzazione lavorativa in un clima di generale incertezza.