Studi di Genere. Convegni
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La collana “Studi di Genere. Convegni” edita dal CIRSDe raccoglie atti e report di Convegni e Seminari inerenti le tematiche del Centro.
La pubblicazione di questo secondo volume di Donne per l’Europa e la contemporanea riedizione del primo volume (del 2013) consentono di evidenziare un itinerario di pensiero e discussione lungo la strada indicata da Ursula Hirschmann e dal gruppo da lei fondato nel 1975 a Bruxelles. “Femmes pour l’Europe” si prefiggeva lo scopo di portare avanti l’ispirazione del Manifesto di Ventotene del 1941 per un’Europa intesa come patria di giustizia e uguaglianza, aprendola alla prospettiva di genere.
Questo volume, che raccoglie gli atti delle giornate per Ursula Hirschmann organizzate dal 2013 al 2017, è completato dalla Lectio Magistralis tenuta da Rosi Braidotti all’Istituto Europeo di Firenze nel 2001, una riflessione su genere, identità e multiculturalismo in Europa.
Questo volume, che raccoglie gli atti delle giornate per Ursula Hirschmann organizzate dal 2013 al 2017, è completato dalla Lectio Magistralis tenuta da Rosi Braidotti all’Istituto Europeo di Firenze nel 2001, una riflessione su genere, identità e multiculturalismo in Europa.
Nel 2007, in occasione dell’Anno Europeo delle Pari Opportunità, il CIRSDe promosse, con l’appoggio della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, l’istituzione delle Giornate annuali «Donne per l’Europa», titolo che riprende il nome del gruppo «Femmes pour l’Europe», fondato da Ursula Hirschmann negli anni 1970. L’intento era – ed è rimasto – quello di invitare annualmente una/o studiosa/o di respiro internazionale a tenere una Lezione sul tema, e un gruppo di altre/i partecipanti a riflettere sul contributo diretto delle donne a pensare, costruire e immaginare l’Europa.
Questo libro è una riedizione di Donne per l’Europa (Rosenberg & Sellier, 2013) e raccoglie gli atti delle prime quattro giornate per Ursula Hirschmann, organizzate nel 2007, 2008, 2009 e 2012, oltre a una serie di altri contributi di studiose che hanno dedicato i loro recenti studi a questa figura femminile.
Questo libro è una riedizione di Donne per l’Europa (Rosenberg & Sellier, 2013) e raccoglie gli atti delle prime quattro giornate per Ursula Hirschmann, organizzate nel 2007, 2008, 2009 e 2012, oltre a una serie di altri contributi di studiose che hanno dedicato i loro recenti studi a questa figura femminile.
Il volume raccoglie i contributi presentati al Convegno «Riproduzione e Relazioni. La surrogazione di maternità al centro della questione di genere», svoltosi a Torino il 25 maggio 2018 grazie all'iniziativa congiunta di GenIUS (Rivista di studi giuridici sull'orientamento sessuale e l'identità di genere) e del CIRSDe (Centro Interdisciplinare di Ricerche e Studi delle Donne e di Genere dell’Università di Torino).
L'iniziativa aveva preso le mosse dal comune intento di interpretare attraverso il diritto le molteplici relazioni intersoggettive che la surrogazione di maternità fa sorgere, nonché dalla scelta condivisa di prediligere l’approccio di genere nell'analisi di tali relazioni, al fine di disvelare la spesso taciuta e insuperabile asimmetria tra i sessi nella procreazione. L’adozione della prospettiva di genere nell'inquadramento giuridico dei rapporti che si instaurano tra genitori intenzionali, madre biologica e nascitura/o o tra questi e le diverse figure professionali che rendono possibile la gestazione per altri, è stata dunque intesa come fil rouge idoneo a legare l’analisi della relazione di gravidanza effettuata da studiose e studiosi secondo le proprie specificità disciplinari.
L'iniziativa aveva preso le mosse dal comune intento di interpretare attraverso il diritto le molteplici relazioni intersoggettive che la surrogazione di maternità fa sorgere, nonché dalla scelta condivisa di prediligere l’approccio di genere nell'analisi di tali relazioni, al fine di disvelare la spesso taciuta e insuperabile asimmetria tra i sessi nella procreazione. L’adozione della prospettiva di genere nell'inquadramento giuridico dei rapporti che si instaurano tra genitori intenzionali, madre biologica e nascitura/o o tra questi e le diverse figure professionali che rendono possibile la gestazione per altri, è stata dunque intesa come fil rouge idoneo a legare l’analisi della relazione di gravidanza effettuata da studiose e studiosi secondo le proprie specificità disciplinari.
Il presente volume riporta la quasi totalità dei contributi presentati al Convegno Tematico della Sezione di Psicologia Sociale dell’Associazione Italiana di Psicologia che ha avuto luogo a Torino, dal 21 al 22 settembre, presso i locali del Dipartimento di Psicologia.
L’iniziativa è nata a partire sostanzialmente da due motivazioni di base:
a) riprendere una riflessione originata all’interno di GDG. Il Gruppo di Studio sulle Disparità di Genere (GDG), nato nel 2008 in seno alla Sezione di Psicologia Sociale dell’AIP, è stato promotore in passato di alcuni Simposi interni ai Convegni Nazionali dell’AIP – Sezione di Psicologia Sociale, oltre che di altri appuntamenti nazionali su questi temi;
b) creare un’occasione di confronto interdisciplinare e interprofessionale. Il titolo delle due giornate, volutamente inteso al plurale «Sui Generi», richiama la complessità del tema: dal gap di genere alla costruzione dell’identità; dal pregiudizio sessuale al ruolo svolto dai media (vecchi e nuovi), solo per citare qui alcune riflessioni che sono state sviluppate nell’arco delle due giornate.
L’evento ha visto la presenza di una media di circa un centinaio di persone. Nel corso delle due giornate sono state presentate 19 comunicazioni di ricerca, 6 poster, due relazioni alla tavola rotonda, una testimonianza via video.
Il presente volume è testimonianza della ricchezza dei contributi presentati. Esso è diviso in cinque sezioni: «Stereotipi di genere»; «Stereotipi oltre il genere femminile»; «Vecchi e nuovi media: dalla pubblicità ai social network»; «Il genere nei vari contesti sociali» e «Il gap di genere nel mondo del lavoro».
L’iniziativa è nata a partire sostanzialmente da due motivazioni di base:
a) riprendere una riflessione originata all’interno di GDG. Il Gruppo di Studio sulle Disparità di Genere (GDG), nato nel 2008 in seno alla Sezione di Psicologia Sociale dell’AIP, è stato promotore in passato di alcuni Simposi interni ai Convegni Nazionali dell’AIP – Sezione di Psicologia Sociale, oltre che di altri appuntamenti nazionali su questi temi;
b) creare un’occasione di confronto interdisciplinare e interprofessionale. Il titolo delle due giornate, volutamente inteso al plurale «Sui Generi», richiama la complessità del tema: dal gap di genere alla costruzione dell’identità; dal pregiudizio sessuale al ruolo svolto dai media (vecchi e nuovi), solo per citare qui alcune riflessioni che sono state sviluppate nell’arco delle due giornate.
L’evento ha visto la presenza di una media di circa un centinaio di persone. Nel corso delle due giornate sono state presentate 19 comunicazioni di ricerca, 6 poster, due relazioni alla tavola rotonda, una testimonianza via video.
Il presente volume è testimonianza della ricchezza dei contributi presentati. Esso è diviso in cinque sezioni: «Stereotipi di genere»; «Stereotipi oltre il genere femminile»; «Vecchi e nuovi media: dalla pubblicità ai social network»; «Il genere nei vari contesti sociali» e «Il gap di genere nel mondo del lavoro».
L’esclusione delle donne dall’amministrazione della giustizia è una delle discriminazioni più tenaci nelle democrazie contemporanee: nonostante la proclamazione del principio costituzionale di eguaglianza tra i sessi, il persistere di stereotipi di genere di vario tipo ha inibito la creazione di una situazione di reale parità nei tribunali.
Ecco perché l’esperienza del Tribunale delle Donne di Sarajevo, nel contesto di una storia recente, quella della ex-Jugoslavia, sempre più dimenticata e nascosta, può essere considerata “extra-ordinaria”.
Il Tribunale delle Donne di Sarajevo racchiude un lungo processo collettivo, intrapreso, nel 2010, con l’obiettivo di creare uno spazio pubblico in cui analizzare il recente passato, denunciare gli orrori della guerra, ricostruire la memoria delle donne per attuare un percorso di cambiamento sociale. Tutte insieme – nel rifiuto di ogni retorica nazionalista e della crescente politica negazionista – le donne bosniache, croate, serbe, macedoni, montenegrine, slovene e kosovare hanno ricostruito una rete di relazioni e tessuti sociali, per rispondere all’esigenza di una chiara individuazione delle responsabilità delle violazioni dei diritti umani, dei crimini di guerra e della violenza strutturale.
Secondo varie prospettive e scegliendo di concentrarsi su diversi aspetti, i contributi del presente volume si misurano con nodi teorici ed esperienze concrete concernenti percorsi di approccio femminista alla giustizia, condividendo la tensione a decostruire le gerarchie di genere e di funzioni e a restituire piena dignità di protagoniste alle donne che hanno il coraggio di costruire una memoria alternativa a partire da sé.
Ecco perché l’esperienza del Tribunale delle Donne di Sarajevo, nel contesto di una storia recente, quella della ex-Jugoslavia, sempre più dimenticata e nascosta, può essere considerata “extra-ordinaria”.
Il Tribunale delle Donne di Sarajevo racchiude un lungo processo collettivo, intrapreso, nel 2010, con l’obiettivo di creare uno spazio pubblico in cui analizzare il recente passato, denunciare gli orrori della guerra, ricostruire la memoria delle donne per attuare un percorso di cambiamento sociale. Tutte insieme – nel rifiuto di ogni retorica nazionalista e della crescente politica negazionista – le donne bosniache, croate, serbe, macedoni, montenegrine, slovene e kosovare hanno ricostruito una rete di relazioni e tessuti sociali, per rispondere all’esigenza di una chiara individuazione delle responsabilità delle violazioni dei diritti umani, dei crimini di guerra e della violenza strutturale.
Secondo varie prospettive e scegliendo di concentrarsi su diversi aspetti, i contributi del presente volume si misurano con nodi teorici ed esperienze concrete concernenti percorsi di approccio femminista alla giustizia, condividendo la tensione a decostruire le gerarchie di genere e di funzioni e a restituire piena dignità di protagoniste alle donne che hanno il coraggio di costruire una memoria alternativa a partire da sé.
Questo testo prende spunto da due eventi organizzati in occasione dell’International Darwin Day, l’appuntamento annuale che cade nel compleanno di Charles Darwin, il naturalista britannico nato il 12 febbraio 1809 che con la teoria dell’evoluzione ha cambiato la lettura degli eventi del mondo naturale, e che ha lo scopo di invitare le persone di tutto il mondo a riflettere e agire in base ai principi di coraggio intellettuale, curiosità scientifica e onestà di ricerca, incarnati nel pensiero di Charles Darwin.
Il 12 febbraio 2016 anche l’Istituto Musicale Città di Rivoli celebrava il Darwin Day con un evento musicale inserito nel cartellone della stagione concertistica Rivolimusica 2015/2016. Collegato con questo appuntamento il CIRSDe – Centro Interdisciplinare di Studi e Ricerche delle Donne e di Genere dell’Università di Torino – organizzava un convegno su C. Darwin: studiosi di fama internazionale sono stati chiamati a confrontarsi sull’impatto del pensiero dello studioso in diverse discipline, in particolare la filosofia, la scienza, la fisica, la sociologia, la medicina, la storia della musica.
Il successo dell’iniziativa ci ha indotto a ripetere il Darwin Day anche nel 2017 con l’intervento di Angelo Adamo, astrofisico/musicista/divulgatore e il suo Viaggio di un naturalista intorno… al Castello di Rivoli. La descrizione dell’esperienza effettuata sarà illustrata meglio nel suo contributo, presente in questo volume.
I saggi considerati in questo libro derivano da queste due esperienze. Nella loro eterogeneità di argomenti trattati, essi mostrano il forte impatto delle teorie darwiniane su svariati aspetti dalla fisica, alle teorie di genere, alla sfera musicale. Questo non deve stupire. È l’approccio di Darwin alla realtà che pone in discussione i tradizionali metodi di fare ricerca e osservare la realtà. Le sue teorie, se depurate da alcune concettualizzazioni che risentono del periodo storico in cui ha vissuto, sono delle vere e proprie metodologie di approccio all’analisi. E la loro potenza, mostrata attraverso questi saggi, fa comprendere come possano essere state oggetto di critiche e di rifiuto da parte di altri studiosi e teorici dell’epoca, ma anche di oggi.
Il 12 febbraio 2016 anche l’Istituto Musicale Città di Rivoli celebrava il Darwin Day con un evento musicale inserito nel cartellone della stagione concertistica Rivolimusica 2015/2016. Collegato con questo appuntamento il CIRSDe – Centro Interdisciplinare di Studi e Ricerche delle Donne e di Genere dell’Università di Torino – organizzava un convegno su C. Darwin: studiosi di fama internazionale sono stati chiamati a confrontarsi sull’impatto del pensiero dello studioso in diverse discipline, in particolare la filosofia, la scienza, la fisica, la sociologia, la medicina, la storia della musica.
Il successo dell’iniziativa ci ha indotto a ripetere il Darwin Day anche nel 2017 con l’intervento di Angelo Adamo, astrofisico/musicista/divulgatore e il suo Viaggio di un naturalista intorno… al Castello di Rivoli. La descrizione dell’esperienza effettuata sarà illustrata meglio nel suo contributo, presente in questo volume.
I saggi considerati in questo libro derivano da queste due esperienze. Nella loro eterogeneità di argomenti trattati, essi mostrano il forte impatto delle teorie darwiniane su svariati aspetti dalla fisica, alle teorie di genere, alla sfera musicale. Questo non deve stupire. È l’approccio di Darwin alla realtà che pone in discussione i tradizionali metodi di fare ricerca e osservare la realtà. Le sue teorie, se depurate da alcune concettualizzazioni che risentono del periodo storico in cui ha vissuto, sono delle vere e proprie metodologie di approccio all’analisi. E la loro potenza, mostrata attraverso questi saggi, fa comprendere come possano essere state oggetto di critiche e di rifiuto da parte di altri studiosi e teorici dell’epoca, ma anche di oggi.
Giovedì 1 e venerdì 2 dicembre 2016, presso l'Aula Magna del Campus Luigi Einaudi e l'Aula 1 della Palazzina Einaudi, si è svolto il convegno dal titolo "CIRSDe. Un progetto che continua. Riflessioni e prospettive dopo 25 anni di studi di genere", il cui intento era quello di proporre un momento di riflessione sullo stato dell’arte dei Gender and Women’s Studies in chiave multidisciplinare e dialogica a 25 anni dalla nascita. Questo volume raccoglie i testi degli interventi suddivisi nelle quattro sessioni tematiche denominate TERRE, CORPI, LAVORO E POTERE.
Nella sessione TERRE si sono intrecciati i cambiamenti climatici e il coltivare la terra con il complesso contesto delle migrazioni in terre diverse dai propri luoghi di nascita. La sessione CORPI ha dato voce alla rappresentazione corporea così come a quella antropologica e medica, fino al delicato dibattito della maternità surrogata/gestazione per altri. Il lavoro di donne e uomini, la conciliazione dei tempi, la sotto rappresentatività delle donne in ambiti lavorativi maschili e la triste attualità del lavoro precario è stato invece il tema portante della sessione LAVORO. La sessione POTERE ha trattato aspetti giuridici e politici, così come lo sconcertante problema della violenza di genere.
L’intervento appassionato di Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati, attraversa le numerose criticità che le donne devono affrontare nel loro quotidiano: la violenza di genere (anche nel web), la conciliazione dei tempi, la difficoltà di avere riconosciuto il proprio ruolo nei diversi contesti di lavoro e di vita quotidiana, il mettere a fuoco che la maternità è strettamente correlata alla genitorialità.
Nella sessione TERRE si sono intrecciati i cambiamenti climatici e il coltivare la terra con il complesso contesto delle migrazioni in terre diverse dai propri luoghi di nascita. La sessione CORPI ha dato voce alla rappresentazione corporea così come a quella antropologica e medica, fino al delicato dibattito della maternità surrogata/gestazione per altri. Il lavoro di donne e uomini, la conciliazione dei tempi, la sotto rappresentatività delle donne in ambiti lavorativi maschili e la triste attualità del lavoro precario è stato invece il tema portante della sessione LAVORO. La sessione POTERE ha trattato aspetti giuridici e politici, così come lo sconcertante problema della violenza di genere.
L’intervento appassionato di Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati, attraversa le numerose criticità che le donne devono affrontare nel loro quotidiano: la violenza di genere (anche nel web), la conciliazione dei tempi, la difficoltà di avere riconosciuto il proprio ruolo nei diversi contesti di lavoro e di vita quotidiana, il mettere a fuoco che la maternità è strettamente correlata alla genitorialità.
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