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SLAVIKA A QUATTRO VOCI. Esperimenti di traduzioni collettive
Slavika a quattro voci è una raccolta di traduzioni di testi, tratti dalle opere di quattro autrici contemporanee e provenienti da quattro Paesi slavi (Bosnia, Polonia, Russia e Ucraina). Le traduzioni sono il frutto di un lavoro collettivo, effettuato dai partecipanti dei laboratori tenutisi durante la settima edizione del festival "Slavika", il festival delle culture slave (marzo 2024). Una condivisione traduttiva che si riflette in un'antologia dalla coralità complessa e articolata.
Insegnamento e Apprendimento della Matematica e della Fisica nel Periodo post Pandemia Atti del XI Convegno Nazionale di Didattica della Fisica e della Matematica 2023, DI.FI.MA
Il XI Convegno Nazionale di Didattica della Fisica e della Matematica, svoltosi a Torino nei giorni 11-13 ottobre 2023, ha avuto come focus principale la riflessione sulle condizioni di insegnamento e apprendimento dopo la fase di pandemia, avviando una riflessione e condivisione di ciò che l’esperienza della pandemia ha insegnato, ad esempio dal punto di vista dell’uso didattico delle tecnologie. Si sono cosı̀ evidenziate prospettive di sviluppo e di innovazione didattica.
Come di tradizione, la terza giornata è stata dedicata al GeoGebra Day.
Nelle sessioni plenarie si sono affrontati i diversi approcci epistemologici e didattici delle discipline STEM (“Un punto di vista embodied alle discipline stem nel dialogo tra didattica della fisica e didattica della matematica: sensuous cognition e pensiero immaginativo-figurativo”, “Trovare un ordine nel disordine: breve guida allo studio dei sistemi complessi” ), nonché aspetti più prettamente didattici (“Realtà virtuale e aumentata a scuola: strumenti e metodologie”, “La scienza dei dati e l’intelligenza artificiale in un innovativo curricolo liceale digitale e multidisciplinare”, “STEM all’aperto e online: attività con lo smartphone”).
Il Convegno ha raccolto circa 300 persone, con la partecipazione di alcune scuole provenienti da fuori della Regione Piemonte.
Nelle prime due giornate sono stati presentati rispettivamente 15 comunicazioni per Matematica, 16 per Fisica e 13 comunicazioni interdisciplinari; 13 i workshop di matematica e 5 interdisciplinari. Nel GeoGebra Day e Altre Tecnologie, dopo la sessione plenaria, sono state presentate 6 comunicazioni e altrettanti workshop.
Il Convegno continua a rappresentare un momento importante di riflessione e condivisione di esperienze didattiche estese su tutto il percorso formativo a partire dalla scuola primaria fino ad arrivare alla scuola secondaria di secondo grado.
La pubblicazione on line degli Atti è fondamentale per mettere a disposizione di un ampio pubblico tutta la ricchezza delle esperienze didattiche che vengono presentate dai partecipanti al Convegno.
Medical and Philosophical Perspectives on Illness and Disease in the Middle Ages
Nel Medioevo medici, filosofi e teologici intrecciarono una complessa e ricca trama di discorsi sul concetto di malattia. La malattia (infirmitas) era considerata la condizione normale di imperfezione esistenziale dell’homo viator, decaduto a causa del peccato e menomato nella sua integrità corporea. La lebbra, il vaiolo e la peste e le altre patologie collettive che flagellavano costantemente le società medievali stimolarono riflessioni sull’eziologia e sulla trasmissione delle epidemie. Nel solco dell’insegnamento galenico, la medicina medievale, araba e latina, approfondì lo studio delle febbri. Concetti fondamentali per la patologia medica (umori, humidum radicale e spiritus) vennero assimilati e riformulati in ambito filosofico e teologico. I dieci contributi raccolti in questo volume esplorano questa ricchezza di concetti e di temi attraverso l’approfondimento delle teorie e delle opere di alcuni medici, teologi e filosofi, noti e meno noti, attivi nella Cristianità latina, nell’Islam e nel mondo ebraico: da Agostino a ʿAlī ibn al-ʿAbbas al-Maǧūsī, da Avicenna a Costantino Africano, da Maimonide ad Alberto Magno, da Arnaldo da Villanova a Gentile da Foligno, da Enrico di Herford a Michele Savonarola.
During the Middle Ages, physicians, philosophers, and theologians developed a complex and rich discourse on the concept of sickness. Illness (infirmitas) was perceived as the natural state of existential imperfection for homo viator, fallen due to sin and impaired in his bodily integrity. Leprosy, smallpox, plague and the other collective diseases that constantly plagued medieval societies prompted reflections on etiology and modes of transmission of epidemics. Building on Galenic teachings, medieval medicine – both Arabic and Latin – delved into the study of fevers. Key concepts in medical pathology, such as the humors, humidum radicale, and spiritus, were assimilated and reinterpreted within philosophical and theological frameworks. The ten contribution collected in this volume explore this rich array of concepts and themes by closely examining the theories and works of prominent and lesser-known figures in medicine, theology, and philosophy active across Latin Christendom, the Islamic context, and the Jewish world: from Augustine to ʿAlī ibn al-ʿAbbas al-Maǧūsī, from Avicenna to Constantine the African, from Maimonides to Albert the Great, from Arnau de Vilanova to Gentile da Foligno, from Henry of Herford to Michele Savonarola.
Glosse e glossari nel Medioevo germanico
Questo volume raccoglie le lezioni e le comunicazioni presentate nel corso del XXII Seminario avanzato in Filologia germanica, dal titolo ‘Glosse e glossari nel Medioevo germanico’, svoltosi a Torino dal 19 al 21 settembre 2022. Docenti provenienti da Università italiane (Chiara Benati, Genova; Maria Rita Digilio, Siena; Patrizia Lendinara, Palermo; Francesco Lo Monaco, Bergamo; Elda Morlicchio, Napoli “L’Orientale”; Alessandro Zironi, Alma Mater - Bologna) e straniere (Simonetta Battista, Copenaghen) hanno affrontato differenti aspetti dell’attività glossatoria, focalizzando l’attenzione su forme e finalità delle glosse nelle varie aree linguistiche germaniche, fra medioevo e prima età moderna. Particolare considerazione è stata dedicata al contesto, spesso multilingue, di produzione, copia e rielaborazione delle glosse e dei glossari, evidenziando come questo abbia influito sulla creazione di nuove forme linguistiche o sull’adattamento di forme preesistenti. Come è consuetudine è stato dato spazio anche ai giovani studiosi, provenienti da varie Università italiane e straniere, che desideravano illustrare le proprie ricerche su temi indipendenti dall’argomento del Seminario. La realizzazione di questa iniziativa è stata resa possibile grazie ai relatori, che molto generosamente hanno accettato di prendervi parte, e ai colleghi dell’Università di Torino (Dario Bullitta, Raffaele Cioffi e Roberto Rosselli Del Turco), che si sono occupati di ogni aspetto organizzativo. Un particolare ringraziamento va al Dipartimento di Studi Umanistici (StudiUm) e all’Associazione Italiana di Filologia Germanica, che da sempre supportano finanziariamente il Seminario.
ORA. Un osservatorio sui temi delle discriminazioni nell'informazione locale del Piemonte (2^ edizione)
Le notizie locali sui temi delle pari opportunità promuovono l'innovazione discorsiva? Il contesto digitale è più innovativo in termini di partecipazione femminile e logiche produttive giornalistiche? La convergenza tra media digitali e legacy contribuisce ai processi di inclusione?
La seconda edizione del monitoraggio dei media locali piemontesi, condotto dall’Osservatorio Regionale Antidiscriminazioni (ORA), composto dal Centro interdisciplinare Cirsde dell’Università di Torino e dall’associazione GiULiA Giornaliste del Piemonte, in convenzione con la Regione Piemonte, ha affrontato questi interrogativi analizzando 6.346 contenuti prodotti tra il 1° novembre 2023 e il 31 luglio 2024.
L’indagine, che ha osservato i temi di genere e disabilità, ha coinvolto 19 testate cartacee, 27 pagine Facebook locali e il telegiornale regionale, portando all’analisi di 4.175 articoli cartacei, 1.833 notizie digitali e 338 servizi televisivi.
I risultati evidenziano che l’informazione locale varia significativamente tra le province, riflettendo i valori e le identità specifiche di ciascun territorio, così come notevoli sono le differenze tra i media cartacei e digitali.
IV Rapporto dell'Atlante del Cibo di Torino Metropolitana
Il quarto Rapporto dell’Atlante del Cibo di Torino Metropolitana segue una struttura tematica frutto della sistematizzazione dei contributi pervenuti attraverso la call for paper, pensata per far emergere e condividere la conoscenza prodotta sul sistema del cibo che nutre Torino nelle sue molteplici dimensioni. Attraverso la call, lanciata nel 2021 e rivolta agli atenei, ai centri di ricerca pubblici e privati, agli enti pubblici, alle organizzazioni/associazioni del terzo settore e alle associazioni di categoria, sono stati raccolti 40 contributi, che confluiscono in sette sezioni tematiche, seguendo idealmente le fasi del sistema alimentare – incrociate con varie dimensioni e spazi del cibo - dalla produzione allo scarto, passando per le questioni legate alla salute e alle disuguaglianze.
Il giovane Piemonte Tra sfide demografiche e opportunità di sviluppo
Il Piemonte sta vivendo una significativa crisi demografica, con una continua diminuzione della popolazione giovanile, fenomeno che si inserisce in un più ampio processo di invecchiamento demografico che interessa l’Italia e l’Europa. La regione, pur mantenendo un tasso di occupazione giovanile superiore alla media nazionale, si trova di fronte a sfide importanti legate alla precarietà del lavoro, al ritardo nel raggiungimento dell’autonomia e alla difficoltà di accesso a un adeguato livello di benessere. Negli ultimi decenni, la popolazione giovanile piemontese è diminuita di quasi un terzo, e l'indice di vecchiaia ha posto il Piemonte tra le regioni italiane con il maggiore invecchiamento. Questo scenario genera un circolo vizioso tra fragilità demografica ed economica, in cui la diminuzione della popolazione giovanile porta a una contrazione della forza lavoro, influendo negativamente sullo sviluppo e sulle opportunità economiche. Esiste, quindi, una questione giovanile in Piemonte, che rappresenta una cartina di tornasole dello stato di salute del suo modello di sviluppo. Infatti, alla regione-giovane dell'epoca dello sviluppo, si contrappone oggi la regione-vecchia dell'epoca del regresso. Tuttavia, a fronte di questo declino, sta emergendo una nuova generazione di giovani che si distingue per il proprio impegno sociale, una maggiore mobilitazione politica e una rinnovata partecipazione nella sfera pubblica.
Il “Centro «Luigi Bobbio» per la ricerca sociale pubblica e applicata” dell’Università di Torino ha condotto una ricerca empirica tra i giovani piemontesi, analizzando temi cruciali come il lavoro, le tecnologie, la percezione del futuro, i valori e la partecipazione politica. I risultati evidenziano uno “sguardo preoccupato” verso il futuro, con particolare attenzione alle condizioni materiali di vita, ma anche un diffuso ottimismo tecnologico, accompagnato da una crescente sensibilità verso la sostenibilità ambientale e la giustizia sociale. La ricerca mostra inoltre una forte mobilitazione su temi come il cambiamento climatico, i diritti civili e l’antifascismo, sebbene la fiducia nelle istituzioni tradizionali sia piuttosto bassa.
Ciò che emerge da questo studio è la nascita di una nuova generazione, quella della policrisi, caratterizzata da atteggiamenti e comportamenti distintivi, che sta cercando di delineare un futuro alternativo, meno legato ai modelli di sviluppo tradizionali e più orientato verso la sostenibilità e l'inclusione sociale. Questa generazione, tuttavia, rimane in gran parte invisibile alla politica, che spesso non riesce a rispondere adeguatamente alle loro aspettative e bisogni. Il rapporto sottolinea l'urgenza di sviluppare politiche giovanili integrate, che favoriscano l'autonomia, la partecipazione attiva e l'inclusione dei giovani nel processo di trasformazione della regione, in modo da sostenere un rilancio economico e sociale basato su innovazione tecnologica e sostenibilità.
Piedmont is experiencing a significant demographic crisis, with a continuous decline in the youth population, a phenomenon that fits into a broader demographic aging process affecting Italy and Europe. The region, while maintaining a youth employment rate higher than the national average, faces major challenges related to job insecurity, delays in achieving independence, and difficulty accessing an adequate standard of living. In recent decades, the youth population in Piedmont has decreased by almost a third, and the aging index has placed the region among the Italian regions with the highest rate of aging. This scenario creates a vicious circle between demographic and economic fragility, in which the decrease in the youth population leads to a contraction in the workforce, negatively impacting development and economic opportunities. Therefore, there is a youth issue in Piedmont, which acts as a litmus test for the health of its development model. The region once vibrant with a youthful population in the era of development now stands as a region dominated by the elderly in this era of decline. However, in the face of this decline, a new generation of young people is emerging, distinguished by its social commitment, greater political mobilization, and renewed participation in the public sphere.
The “Centro «Luigi Bobbio» for Public and Applied Social Research” at the University of Turin conducted an empirical study among young people in Piedmont, analyzing key themes such as work, technology, perceptions of the future, values, and political participation. The results highlight a "worried outlook" towards the future, particularly regarding the material conditions of life, but also a widespread technological optimism, accompanied by an increasing sensitivity towards environmental sustainability and social justice. The research also reveals strong mobilization on issues such as climate change, civil rights, and antifascism, although trust in traditional institutions is relatively low.
What emerges from this study is the birth of a new generation, that of the polycrisis, characterized by distinctive attitudes and behaviors, seeking to outline an alternative future, less tied to traditional development models and more focused on sustainability and social inclusion. This generation, however, remains largely invisible to politics, which often fails to respond adequately to their expectations and needs. The report emphasizes the urgent need to develop integrated youth policies that promote autonomy, active participation, and the inclusion of young people in the region's transformation process, in order to support an economic and social revival based on technological innovation and sustainability.
Il dovere di riserbo dei pubblici funzionarî nell’esperienza italiana e francese
Il presente lavoro indaga il tema del dovere di riserbo inteso come legittima limitazione alla libertà di espressione dei pubblici funzionarî.
Il percorso seguito si snoda attraverso un confronto tra l’esperienza italiana (caratterizzata da un tasso più lieve di formalizzazione) e quella francese dell’obligation de réserve (connotata, invece, da un approfondimento ben più risalente della giurisprudenza amministrativa e, più limitatamente, del Legislatore), corredato da alcuni ulteriori cenni comparatistici inerenti le principali esperienze europee e nordamericane.
Dopo aver analizzato gli aspetti generali della questione nel contesto italiano e francese, ci si concentra sull’approccio di questi due paesi rispetto a categorie particolari di funzionarî pubblici, ossia il personale militare, quello di pubblica sicurezza, quello diplomatico e quello appartenente alla Magistratura, avendo anche attenzione a specifici casi recentemente occorsi, ponendo in risalto le relative differenze e similitudini.
Infine, ci si sofferma sull’evoluzione della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo in materia di limitazioni alla libertà di espressione ex art. 10 CEDU relativamente ai pubblici funzionarî, con particolare attenzione al delicato tema del riserbo degli esponenti dell’ordine giudiziario.
Primissima Infanzia in Paleopatologia. Atti della Giornata di Studi Multidisciplinare Internazionale
Il volume degli atti della "Giornata di Studi multidisciplinare Internazionale sulla Primissima infanzia in paleopatologia", raccoglie le relazioni esclusivamente di argomento paleopatologico, presentate nel corso dei lavori congressuali, tenuti a Udine il 2 dicembre 2023. Il Convegno è stato promosso e organizzato dalla Sezione di anatomia e storia della medicina del Dipartimento di Area medica (DAME) dell'Università di Udine cui ha fornito il suo sostegno la Sezione di paleopatologia, paleoradiologia e studi fisici della Società italiana di storia della medicina, nella convinzione dell'utilità di raccogliere in una composita visione storico-medica l'apporto di studi multidisciplinari su di argomenti di grande complessità e attualità. Il Convegno è anche stato sostenuto dal Museo archeologico nazionale di Cividale. Il volume degli atti è preceduto dalla presentazione accurata e stimolante di Paola Cosmacini che introduce le sette ampie relazioni che hanno impreziosito il Convegno sulla paleopatologia della primissima infanzia.
Il Vercelli Book Digitale / The Digital Vercelli BookEdizione diplomatica e facsimile del Codex Vercellensis (Vercelli, Biblioteca Capitolare, CXVII) / A diplomatic edition with facsimile of the Codex Vercellensis (Vercelli, Biblioteca Capitolare, CXVII)
Il Vercelli Book è un manoscritto redatto verso la fine del X secolo contenente una miscellanea di opere a carattere religioso, in versi e in prosa. Si tratta di un codice di grande importanza per gli studi sulla lingua e letteratura anglosassone perché è uno dei quattro manoscritti (gli altri sono l'Exeter Book, il Cotton Vitellius A XV e il ms Junius) che conservano il 90% circa di tutta la produzione poetica in inglese antico, ed è l’unico a non essere custodito in Inghilterra. In questa seconda edizione viene pubblicato un facsimile digitale completo, con immagini in alta risoluzione (singole e a doppia facciata), e con tutti i testi in poesia (Andreas, I fati degli Apostoli, Anima e corpo, Frammento omiletico I, Il sogno della Croce, Elena) e in prosa (le 23 Omelie) presentati su due livelli di edizione (diplomatica e interpretativa). Questa edizione digitale offre strumenti per la navigazione e lo studio di immagini (zoom, hotspot) e testi (collegamento testo-immagine, motore di ricerca, supporto per le named entities). Tutti i testi sono stati annotati utilizzando gli schemi di codifica XML/TEI (https://tei-c.org/). Per altre informazioni sulla storia del progetto e sulle caratteristiche dell’edizione digitale si rimanda all’Introduzione in formato PDF (in italiano) e alle Informazioni sul progetto/Information about the project disponibili all’interno dell’edizione stessa (in inglese).
The Digital Vercelli Book, a cura di R. Rosselli Del Turco; trascrizione e codifica a cura di R. Rosselli Del Turco, R. Cioffi, F. Goria; aggiornamento dei documenti TEI a cura di R. Rosselli Del Turco e E. Magnanti; software EVT creato da C. Di Pietro, J. Kenny, R. Masotti, R. Rosselli Del Turco. 2024. ISBN 9788875903237.
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The Digital Vercelli Book, a cura di R. Rosselli Del Turco; trascrizione e codifica a cura di R. Rosselli Del Turco, R. Cioffi, F. Goria; aggiornamento dei documenti TEI a cura di R. Rosselli Del Turco e E. Magnanti; software EVT creato da C. Di Pietro, J. Kenny, R. Masotti, R. Rosselli Del Turco. 2024. ISBN 9788875903237.
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