Quaderni di storia dell'Università di Torino, 4

Quaderni di storia dell'Università di Torino / a cura di Angelo d'Orsi. - n. 4 (2000). - Torino : Il Segnalibro, [2000]. - X, 416 p. ; 24 cm. ((Periodicità irregolare. - Non pubblicato nel 2006 e 2007

Achille Loria

Achille Loria / a cura di Angelo d'Orsi. - Torino : Il Segnalibro, stampa 2000. - X, 445 p. ; 24 cm. ((Fa parte di Quaderni di storia dell'Università di Torino , 3

Quaderni di storia dell'Università di Torino, 2

Quaderni di storia dell'Università di Torino / a cura di Angelo d'Orsi. - n.2 (1998). - Torino : Il Segnalibro, [1998]. - 561 p. ; 24 cm. ((Periodicità irregolare. - Non pubblicato nel 2006 e 2007

Quaderni di storia dell'Università di Torino, 1

Quaderni di storia dell'Università di Torino / a cura di Angelo d'Orsi. - A.1, n.1 (1996). - Torino : il Segnalibro, 1996. - 390 p. ; 24 cm. ((Periodicità irregolare. - Non pubblicato nel 2006 e 2007

Il Popular Financial Reporting nelle Università: Il caso studio dell’Università degli Studi di Torino

Il Bilancio POP o Popular Financial Report è una forma di rendicontazione, che ha l’obiettivo di presentare con semplicità e trasparenza l’attività delle aziende di diversa natura, pubblica, privata, ibrida, facilitando percorsi di comunicazione tra i portatori di interesse non addette ai lavori. Lo studio presenta il caso del Bilancio POP dell’Università degli Studi di Torino. Il caso studio considerato è stato realizzato sulla base di linee guida costruite grazie a evidenze internazionali, linee guida ed evoluzioni nazionali. L’analisi indaga sulla strutturazione dei contenuti e delle informazioni del documento attraverso l’approccio dialogico e di continua evoluzione che contraddistingue i bilanci POP. L’utilizzo di un questionario rivolto sia agli studenti/principali portatori d’interesse che ad esperti accademici permette di individuare caratteristiche e criteri che devono essere rispettati e, al tempo stesso, fornisce elementi di discussione e confronto per future indagini tecniche ed accademiche. Il caso del Bilancio POP e lo studio delle variabili legate al report è il primo attuato in Italia.

La grande paura. Reazioni psicosociali alla pandemia di COVID-19

La pandemia di covid-19 è stato un evento che ha avuto molteplici ripercussioni sulla società umana, di carattere medico, psicologico, sociale, politico ed economico. Un fenomeno così complesso e di vasta portata non può essere ricondotto a singole cause e deve necessariamente essere analizzato da molti punti di vista e per mezzo delle chiavi di lettura fornite da differenti discipline. Il presente testo, adottando una prospettiva di psicologia sociale, si focalizza su due conseguenze dell’emergenza pandemica. La prima è stata la reazione alla pandemia in termini di grande paura e allarme sociale a fronte di una bassa pericolosità oggettiva per la maggiorparte della popolazione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fin dall’inizio della pandemia chiarito che le persone a rischio di gravi conseguenze per la salute erano una minoranza della popolazione totale. La seconda conseguenza della pandemia su cui ci si soffermerà, in parte giustificata dalla prima, è stata la reazione politica in termini di misure di contenimento basate su un elevato controllo sociale e severe limitazioni delle libertà individuali. Dal punto di vista psicologico sociale, più che la reazione a livello politico, è stata straordinaria l’accettazione delle misure da parte della maggioranza della popolazione senza significative manifestazioni di opposizione o dissenso. È in particolare a questo aspetto che si porrà attenzione. Utilizzando contributi teorici della psicologia sociale e di altre scienze sociali, si cercherà nei vari capitoli di riflettere su quali fattori psicologici e sociali possono avere favorito da un lato la diffusione della paura e dall’altro la sorprendente accettazione di misure di contenimento che non hanno eguali in tempo di pace.

Il ballo delle identità

Nella società contemporanea l’immagine di sé ha assunto una rilevanza particolare per vari motivi. Da un lato l’evoluzione sociale e culturale ha fatto sì che oggi gli individui siano molto più liberi che in passato di scegliere la propria identità, che fino a non molto tempo fa era in buona parte determinata dal contesto sociale in cui si nasceva e viveva. Contemporaneamente, l’evoluzione dei mezzi di comunicazione di massa con la diffusione di internet e dei social media ha reso possibile manipolare la propria immagine in maniera molto più semplice e veloce di quanto si possa fare nei contatti faccia a faccia della vita reale. Infine la globalizzazione e i nuovi mezzi di comunicazione hanno reso possibile relazionarsi a un mondo sociale molto più ampio che in passato, cosa che ha determinato il fatto che il pubblico potenziale per l’identità delle persone è oggi molto vasto. Tutto questo ha avuto delle conseguenze sui processi di definizione dell’identità? Questo saggio ha l’intento di cercare di rispondere a questa domanda scomponendola in tre questioni più specifiche a ciascuna delle quali è dedicato un capitolo: il legame tra immagine di sé e mondo sociale; i cambiamenti culturali, sociali e tecnologici a cui è andato incontro il mondo occidentale negli ultimi decenni; l’evoluzione del significato psicologico dei luoghi nel mondo globalizzato.

Basi di epistemologia per la ricerca psicosociale

Questo breve saggio offre un’introduzione alla filosofia della scienza che sta alla base della ricerca in ambito psicologico sociale. La psicologia in generale e quella sociale nello specifico si trovano da sempre a metà del guado tra le scienze naturali e quelle umane facendo riferimento talvolta all’epistemologia tipica delle une e talvolta a quella tipica delle altre e utilizzando metodi di indagine sia quantitativi sia qualitativi. Queste contrapposizioni tuttavia sono molto più sfumate di quanto alle volte appaiano.

Images of European Integration History

This book will explore the vision of Europe that emerges from the textbooks of European integration history, the methodology they use, the key figures and events they emphasize most, and what changes in how they interpret the integration process have taken place over time. Our survey encompassed textbooks published in and after 1979, year of the first direct elections to the European Parliament, in order to consider books covering a fairly sizeable period in the history of European integration.

The volume is a tribute to Umberto Morelli.
Some editorial inconsistencies have to be attributed to the will to minimize the intervention of the editor who completed the work.