L’esonero da responsabilità

L'esigenza delle parti di tutelarsi dalle conseguenze pregiudizievoli del proprio inadempimento sin dal momento in cui s'instaura il rapporto obbligatorio e la necessità dell'ordinamento di stabilire le condizioni entro le quali debba ammettersi una deroga alla disciplina legale della responsabilità rappresentano uno dei problemi centrali della civilistica contemporanea, per il suo essere insieme antico e attuale, metastorico e dinamico, perché muta all'evolversi del concetto di contratto e di quello di responsabilità, intimamente legato al diritto interno ma con una vocazione trans-ordinamentale. Da quando il divieto di esonero da responsabilità è stato codificato nell'art. 1229 cod. civ., la globalizzazione della prassi, l'evoluzione del quadro delle fonti, e con essa del contesto assiologico, e la rivoluzione tecnologica, soprattutto digitale, hanno introdotto nel sistema nuovi elementi di complessità che impongono un ripensamento delle questioni sottese alla norma. In particolare, occorre interrogarsi sul significato attuale dei requisiti di validità cui l'art. 1229 cod. civ. subordina le clausole di esonero da responsabilità e sul criterio per individuare le clausole da sottoporre al controllo di compatibilità con la norma. Al tal fine non si può prescindere, sotto il profilo metodologico, da uno studio sulla genesi del divieto di esonero, che ne illumini la ratio autentica, e da una riflessione su come altri ordinamenti hanno affrontato, nel tempo, il problema. Questi saranno, rispettivamente, l'inizio e la fine del presente lavoro, con l'anello di congiunzione di un'analisi ragionata della casistica giurisprudenziale. L'obiettivo ultimo sarà quello di proporre un'interpretazione evolutiva dell'art. 1229 cod. civ., capace di conciliare la vetustà della formula con l'attualità del problema.

Studi in memoria di Massimo Roccella

Il volume, nato con l’intento di riannodare un dialogo con Massimo Roccella a dieci anni dalla sua scomparsa, si articola in tre aree tematiche di centrale importanza nell’attuale orizzonte giuridico e politico e rispetto alle quali egli ha svolto, nella sua ricca produzione scientifica, riflessioni di perdurante rilievo: quella dei salari e della povertà lavorativa, quella del lavoro flessibile e precario nella complessa collocazione fra subordinazione e autonomia e quella della sempre problematica fisionomia dell’Europa sociale. I numerosi saggi raccolti nel volume proiettano nel contesto odierno ragionamenti e intuizioni di Massimo Roccella, mostrandone la persistente attualità.

Intersexuality and the Law: Current European Approaches

This essay focuses on the complex relationship between intersexuality and the law. It aims to highlight the issues that are emerging in European legal systems due to the lack of specific measures or legislation regarding gender identity, and the ad hoc legislation which does exist but fails to distinguish transsexualism from intersexuality. The most pressing issue that the law should tackle is the performance of unnecessary, irreversible, and invasive surgery on intersex children. Indeed, most of European Member States do not explicitly legally ban this practice. First, international and European Union law is considered noting that they do not provide for any legally binding instrument for the protection and recognition of intersex human right. However, in recent years they have shown to be progressively responsive towards intersex individuals. Then, three legislative models are identified and the national legal frameworks corresponding to them analysed. The first, adopted by Germany and Austria, is based on the introduction of a third sex. The second is contained in Belgian legislation, and establishes the self-determination principle, which permits the choice of a preferred gender on identity documents, without particular requirements being met. The third approach has been adopted only by Malta so far. It is characterised by multiple measures and, accordingly, it is more systemic and holistic. In fact, the Maltese legislation explicitly recognises the intersex condition, and it conceives sex as a spectrum, thus going beyond gender binarism. Moreover, it prohibits discrimination based on sex characteristics, establishes the self-determination principle, and it bans irreversible, unnecessary, and aesthetic surgery from being carried out on intersex people. Lastly, theoretical analysis on the role the law should play in tackling intersex issues is presented. Alongside, some factual cases of human rights violations on intersex people a way forward is proposed, considering the most interesting proposals and insights from the intersex community.

Le rappresentazioni delle violenze di genere nelle pubblicità sociali italiane. Un’analisi intersezionale

According to the literature (Oddone 2013; Ciccone 2014; Cosenza 2015; Magaraggia 2015; Polizzi & Oliveri 2015), the representations of gender-based violence in Italian social advertisements are strongly linked to stereotypical imaginaries of the physical dimension, domestic violence, and the removal of victims' agency, as well as heteronormative and ableist ones. In my qualitative research on 12 advertisements (from 2006 to 2019), I tried to identify representations that go beyond hegemonic terms, with particular attention to the dimensions of racism, ableism and homolesbobitransphobia, applying the intersectional approach, to reacha more complex understanding of how identities and power relations are constructed in visual media. My analysis sought to answer the question of whether social advertisements contain images that challenge stereotypes and prejudices regarding violences, or whether they reiterate certain representational mechanisms that are the result of the phenomenon they are intended to combat. The hypotheses on their verifiability ‒ and therefore on the scarce capacity to challenge the preconceptions of those advertisements that by their function should promote social change ‒ were tested on the basis of the following variables, according to a qualitative methodology that refers to socio-semiotic visual analysis in search of counter-hegemonic narratives: promoting subjects, ways of representing the places of violence, representation of the violences themselves, identities and bodies and communicative style. My research shows that, in Italy, it is difficult to carry out campaigns against gender violence that exclude or question stereotypes. On the one hand, there is a gap between innovative aims and the use of stereotypical language, which is typical of social advertising’s form. On the other hand, there are considerable differences between the various promoters: there is a tension between the different structures and aims of the promoters surveyed, between public service advertising and advocacy.

Una proposta metodologica per ideare percorsi di turismo sostenibile I project work del Corso di Eco-Management del Turismo dell’A.A. 2020-2021

Il Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino, dall’Anno Accademico 2017-2018, ha inserito nella propria offerta formativa il corso di Eco-Management del Turismo. Esso contribuisce alla formazione di professionisti capaci di inserirsi nel settore turistico e di elaborare risposte alle mutevoli richieste che emergono dal settore. A tale scopo, il percorso formativo è stato indirizzato verso i principi del Turismo Sostenibile e dell’Economia del Gusto. La metodologia di insegnamento adottata nel corso affianca alle tradizionali lezioni frontali delle attività di cooperative learning ovvero i project work che permettono agli studenti di sviluppare le proprie soft skills, misurandosi con problematiche reali e ponendosi in rapporto con gli stakeholder. Nell`A.A. 2020-2021, abbiamo constatato un crescente interesse degli Studenti verso il corso di Eco-Management del Turismo e le attività di project work. La diffusione della pandemia ci ha indotto a riformulare le modalità operative, per contemperare le modalità dell’attività didattica con le disposizioni in vigore per contrastare la pandemia, vista la diffusione dello smart working e le limitazioni alla mobilità o all’accesso nei luoghi di lavoro. Definite in dettaglio le idee progettuali cioè la presentazione di vari contesti e l’assegnazione di obiettivi, si è stabilito che fossero gli studenti ad individuare gli stakeholder, locali o no, da coinvolgere per raggiungere il risultato desiderato, impiegando gli strumenti dello smart working, diventati nel frattempo usuali. Al termine del corso, abbiamo constatato che i team di studenti avevano raggiunto gli obiettivi assegnati ed in taluni casi avevano superato le aspettative. In generale, abbiamo apprezzato i contenuti e le soluzioni espositive adottate, al punto da proporre agli Studenti di pubblicare i lavori, sia per ricordare un anno atipico che per evidenziare come la reazione a difficoltà oggettive sia stata trasformata in un’opportunità per compiere un eccellente lavoro. Il volume, edito dall`Universitá degli Studi di Torino ed intitolato “Una proposta metodologica per ideare percorsi di turismo sostenibile. I project work del corso di Eco Management del Turismo A.A. 2020/2021” inaugura la Collana “Percorsi di turismo sostenibile”.

Speriamo che sia femmina: l’equilibrio fra i generi nelle società quotate e a controllo pubblico nell’esperienza italiana e comparata

L'opera analizza, in prospettiva giuridica oltre che sociologica ed economica, la normativa interna, a partire dalla Legge Golfo-Mosca, nelle sue evoluzioni, come azione positiva correttiva alla diseguaglianza di genere negli organi amministrativi e di controllo delle società italiane. Prima dell’adozione di tali interventi correttivi, le società quotate e quelle a controllo pubblico erano caratterizzate da un elevato livello di sottorappresentazione femminile, da leggersi nel più ampio quadro della diseguaglianza di genere nel mondo del lavoro, acuita dalla cd. Shecession innescata dalla pandemia. La chiave di lettura è arricchita attraverso un’approfondita disamina delle scelte, talora eterogenee, di altri ordinamenti e il confronto con i modelli di soft law, nonché attraverso una riflessione di ampio respiro sugli approcci unionali, culminati nella Proposta di Direttiva COM (2012) 614 final, caratterizzata da un iter altalenante non ancora giunto a compimento.

Access to Water and CommodificationA Comparative Legal Analysis of the Bottling Phenomenon

How does the bottling phenomenon impact on the fundamental value of access to water? It influences the way people drink and affects their possibility to access the resource, either economically or physically. This work analyses the role of law in the uprising of this phenomenon focusing on the implications on water distribution. Bottling regulations contain a tension in the legal conceptualisation of water as an essential resource and as a commodity. This tension encompasses the discourses on privatisation of public or common goods and is used to investigate the processes of accumulation by dispossession that it triggers. Through a comparative approach this work engages in a distributional analysis of the French, the Italian and the British legal regimes to unveil the hurdles of using property, a legal institution constructed around land, to govern water distribution.

QUALI-DAD. Una ricerca qualitativa sui significati e le pratiche degli accademici italiani riguardo la didattica a distanza durante l'emergenza Covid-19

Il presente report illustra i risultati di una ricerca qualitativa volta ad indagare in profondità il rapporto degli accademici italiani con la didattica a distanza durante l’emergenza pandemica di Covid-19. Nello specifico, la ricerca ha previsto la conduzione di 18 focus group in diversi atenei distribuiti su tutto il territorio nazionale, che hanno coinvolto tra i 4 e gli 8 partecipanti ciascuno, per un totale di 98 partecipanti. In particolare, in ciascuno degli atenei sono stati condotti due focus group, uno con docenti di discipline umanistiche e l'altro con docenti di discipline scientifiche, eterogenei per genere e stadio di avanzamento della carriera, selezionati casualmente a partire dalle liste CINECA. I focus group sono stati condotti online, e video-audio registrati. Il materiale raccolto è stato analizzato attraverso un processo di codifica grounded e iterativo che ha previsto ripetute sessioni di analisi dei dati e confronto tra i ricercatori coinvolti. Dall'analisi sono emersi numerosi e interessanti insight, che sono stati raccolti intorno a quattro fuochi principali: 1) Un tema controverso; 2) Una didattica di crisi; 3) La riscoperta della didattica, 4) I timori e le speranze per il futuro.

La didattica a distanza nell'Università di Torino durante l'emergenza Covid. Il modello del decentramento coordinato

Durante l’emergenza Covid-19, le Università italiane hanno assicurato la continuità della funzione formativa svolgendo la loro didattica “a distanza” (DaD). Come hanno vissuto quest’esperienza i professori e i ricercatori impegnati in prima linea nell’insegnamento? È andato davvero tutto bene? E, soprattutto, finita l’emergenza, che cosa rimarrà di quanto appreso da questa esperienza? È possibile trarne alcuni insegnamenti che possano migliorare la didattica di quella che sarà la “nuova normalità della vita universitaria”? A seguito della ricerca nazionale condotta in giugno 2020 il Centro “Luigi Bobbio” ha replicato l’indagine, nel mese di luglio 2020, su tutti i docenti dell’Università di Torino, inclusi quelli a contratto. Al questionario hanno risposto in 986, con un tasso di risposta che ha superato il 40% tra i docenti e ricercatori di ruolo e a tempo determinato.

Universi-DaD. Gli accademici italiani e la didattica a distanza durante l'emergenza Covid-19

Durante l’emergenza Covid-19, le Università italiane hanno assicurato la continuità della funzione formativa svolgendo la loro didattica “a distanza” (DaD). Come hanno vissuto quest’esperienza i professori e i ricercatori impegnati in prima linea nell’insegnamento? È andato davvero tutto bene? E, soprattutto, finita l’emergenza, che cosa rimarrà di quanto appreso da questa esperienza? È possibile trarne alcuni insegnamenti che possano migliorare la didattica di quella che sarà la “nuova normalità della vita universitaria”? Per rispondere a queste domande, nel mese di giugno 2020 è stata condotta una ricerca nazionale sulla didattica fatta durante il semestre dell’emergenza. È stato intervistato un campione di 3.398 professori e ricercatori delle università statali che hanno risposto ad un articolato questionario online. Ecco una breve sintesi di quanto hanno detto. Non è andata male, anzi . . .