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Gestire i beni comuni urbani. Modelli e prospettive Atti del convegno di Torino, 27-28 febbraio 2019
Parchi, strade, edifici, aree verdi sono sempre più spesso definiti "beni comuni urbani", spazi che possono e devono essere fruiti e gestiti all'insegna dell'inclusione e della partecipazione. Nell'ultimo decennio, la ricerca di modelli per realizzare questo obiettivo è stata intensa, così come sono state numerose le sperimentazioni di soluzioni che oscillano tra l'applicazione di strumenti del diritto pubblico e del diritto privato. Questo libro raccoglie gli atti di un Convegno organizzato presso l'Università di Torino nel Febbraio 2019 e dedicato alla gestione dei beni comuni urbani. I contributi degli autori e delle autrici passano in rassegna le soluzioni sperimentate da associazioni, gruppi informali, e dalle pubbliche amministrazioni in numerose città italiane, offrendo le coordinate per comprendere il percorso di cambiamento nei rapporti tra amministrazioni e cittadinanza, nonché per orientarsi nel vasto panorama dell'auto-organizzazione e dei processi collaborativi.
Il libro ritrovato
Era il 1915 quando Vittorio Cian e Vittorio Rossi decisero di raccogliere in un volume alcuni tra gli scritti meno noti del loro maestro e amico, scomparso prematuramente da pochi mesi. Allo scopo di celebrarne la prestigiosa carriera era stata pubblicata, tre anni prima della sua morte, un'ampia raccolta di Scritti vari di erudizione e di critica. Tuttavia il progetto del volume postumo intendeva presentarsi quale ulteriore «tributo ... di riverenza e d'amore», meno ufficiale e più intimamente legato agli interessi dell'amico scomparso, maestro della Scuola storica ma anche, pur in modo meno eclatante di Arturo Graf, intellettuale sensibile alle sollecitazioni del suo tempo. A distanza di cento anni dall'abbandono di quel progetto editoriale, arrivato fino in bozza presso l'editore Laterza con l'imprimatur di Benedetto Croce, Il libro ritrovato offre oggi al lettore la possibilità di scorrere ben ventinove saggi che rivelano l'eclettica personalità intellettuale del professore trevigiano, attento osservatore della storia culturale, estimatore d'arte, critico letterario curioso e aperto a una prospettiva cosmopolita e mitteleuropea.
Il terzo settore nello scenario della pandemia. Tra economia e politica
L’obiettivo di questo studio è la ricostruzione del quadro delle trasformazioni del Terzo settore innescate dalla pandemia di Covid-19. In particolare, il progetto si propone di ricostruire le trasformazioni e le strategie a partire da due dimensioni: quella politica e quella economica. Su entrambi i fronti, infatti, la crisi determina al contempo rischi e opportunità che possono impattare profondamente sulla vita degli enti e sul ruolo che il Terzo settore ricopre nella nostra società.
La prospettiva adottata si concentra nello specifico sulle conseguenze che questo scenario ha avuto e avrà sulle organizzazioni di Terzo settore: in che modo queste sono riuscite, e riescono, a sopravvivere alla fase emergenziale e come (e se) ne sono state trasformate. Per ragionare su queste dinamiche, è innanzitutto necessario collocare la pandemia all’interno di un quadro più ampio in cui altri driver di cambiamento impattano sulla struttura del variegato mondo del Terzo settore. L’orizzonte della ricerca, dunque, non è si è concentrato unicamente sull’impatto di breve termine della pandemia, ma si è allargato fino a comprendere una riflessione di medio periodo che permettesse di delineare alcune linee di trasformazione con radici più profonde. Coerentemente con queste domande di ricerca, resta sullo sfondo il ruolo che le organizzazioni nonprofit hanno avuto in questa delicata fase, e la ricostruzione del contributo dato in particolare in relazione all’implementazione delle misure previste dai vari DPCM che si sono susseguiti nel periodo pandemico.
Un ulteriore tratto distintivo della ricerca è quello di tenere insieme il livello nazionale con quello locale. La scelta muove dalla consapevolezza che solo sui territori è possibile cogliere quei processi di grana fine che permettono una migliore comprensione delle dinamiche innescate dalla pandemia, e delle interazioni con i contesti locali su cui innestano. Per questo motivo la ricerca si è articolata in due fasi: un primo step dedicato alle trasformazioni a livello nazionale, esplorate attraverso dati e interviste a testimoni qualificati, e un secondo in cui sono stati analizzati, attraverso interviste e analisi documentale, due contesti locali.
Il report prodotto ricalca dunque il disegno della ricerca, e si compone di due parti. La prima parte contiene una sezione introduttiva dedicata all’analisi dei dati, un affondo sulle precedenti ricerche sul Terzo settore nel contesto pandemico, e l’analisi dei temi emersi dalle interviste dei testimoni qualificati, che dispongono di uno sguardo privilegiato sulle dinamiche di livello nazionale. La seconda sarà invece dedicata all’analisi delle realtà locali di Biella e Foggia, oggetto di due studi di caso. Completano il documento alcune riflessioni conclusive e un’appendice contenente la totalità dei dati analizzati e il dettaglio della documentazione empirica raccolta.
Stereotipi e sessismo linguistico nei manuali di italiano L2/LS: analisi e proposte di riscrittura inclusiva
The work aims at a reconnaissance of the current teaching material used in classes of Italian as a foreign language, bearing in mind the perspective of gender inclusive language and gender stereotypes.
A detailed linguistic analysis of copiuous textbooks – which was carried out upholding the approach of Italian linguist Alma Sabatini - highlights how the female world is still shaped through a male-dominant point of view. As a matter of fact, linguistich inclusivity often fails to be achieved, falling the Italian language into the grammatical gender languages type. The purpose of the analysis present in Chapter 3 is to show how a gender sensitive linguistic approach can be obtained and integrated into foreing language teaching material of Italian language, catering to all six level of the CEFR (Common European Framework of Reference for Languages) through degendering and engendering strategies.
On the other hand, the ambition of shaping multicultural beings across the world calls for the analysis of the socio-cultural aspects representing Italy in the aforementioned textbooks. This analysis (Chapter 4) recognizes five areas in which gender stereotypes, regarding the female sphere, are strongly pervasive and fail to represent the actual nuaces of life and personal identity - childhood, labour, family care, housekeeping, and physical appearence.
Lastly, Chapter 5 argues the outcomes of both the linguistic and socio-culultural analysis, in view of a future improvement of such teaching materials.
La fortuna di Cicerone tra antichi e moderni. Aspetti della fortuna dell'antico nella cultura europea. 14a Giornata di Studi. Chiavari, 11 marzo 2017
Il fascicolo II, 1, 2018 di Ciceroniana On Line ospita gli atti della 14a Giornata di Studi, Aspetti della fortuna dell'Antico nella cultura europea, svoltasi a Chiavari, l’11 marzo 2017, organizzata e curata da S. Audano, E. Malaspina, G. Mazzoli e dedicata al tema La fortuna di Cicerone tra antichi e moderni.
Ciceroniana on Line volume II, 1, 2018 publishes the proceedings of the international conference Aspetti della fortuna dell'Antico nella cultura europea. La fortuna di Cicerone tra antichi e moderni. The conference took place on March 11., 2018, in Chiavari and was organised by S. Audano, E. Malaspina, G. Mazzoli.
Ciceroniana on Line volume II, 1, 2018 publishes the proceedings of the international conference Aspetti della fortuna dell'Antico nella cultura europea. La fortuna di Cicerone tra antichi e moderni. The conference took place on March 11., 2018, in Chiavari and was organised by S. Audano, E. Malaspina, G. Mazzoli.
Il corpo nello spazio urbano e domestico: lettura transfemminista queer delle pratiche di Eileen Gray, Zaha Hadid e Avril Corroon
This essay aims to carry out, through a queer transfeminist methodology, an analysis of the built environment and architectural spaces, with reference to the work of Eileen Gray, Zaha Hadid and Avril Corroon.
In the introduction, the key terms of the paper will be defined, including transfeminism and queer studies. In summary, transfeminism refers to an intersectional feminist methodology that, in its analysis, considers, in addition to sexism, several axes of oppression, such as racism, classism, ableism, sexual orientation - and embraces the struggles of trans people (Filo Sottile 2020). Queer studies, on the other hand, refers to the study of issues involving gender identity and sexual orientation, questioning both the naturalness of the binary division of gender into male and female, as well as that of sexual orientation (Arfini 2020), demonstrating how gender identities are constructed within a set of behaviours, actions, beliefs, and stereotypes that are repeated through a system called gender performativity (Butler 1999). Queer transfeminism has, among its aims, to unhinge a binary system of power through the intersection of feminist and sexual liberation issues with struggles that relate to classism, racism, and ableism, to create an alliance between all subjectivities different from the norm, to achieve social justice.
The first chapter of this paper questions the role of the body in space, examining various urban and architectural structures. The theme of the heterosexual and ableist matrix as prerequisites for understanding our built environment (Wajcman 1991), i.e., the space that bodies relate to, is explored, illustrating the concept of performativity of gender and deviance introduced by Judith Butler (Butler 1999). The theme of the body in architectural design is addressed (Bianchetti 2020), and we finally focus on the issues of housing rights and dispossession, as well as that of social and housing justice (Butler, Athaniasiou 2019).
The second chapter examines the language of gender, analysing language and its constructive and imaginary potential. The role of gendered language in architecture is also analysed, and proposals are shown that can go beyond the limits that our language imposes.
Furthermore, how the mass media have represented bodies in space is explored, and specifically, the photographic material of Le Corbusier's works (Colomina 1992, 1994) and that of Hugh Hefner's Playboy fashion house (Preciado 2020) are analysed.
In the third, fourth and fifth chapters, the work of three female artists is explored: the work of Eileen Gray is examined, looking in particular at E.1027, the house that the designer-architect realised in France, according to a queer reading of the architectural project; Zaha Hadid's practice is read from a transfeminist perspective, and in particular through Donna Haraway's cyborg myth; the work of Avril Corroon, a contemporary Irish visual artist, is analysed, whose practice questions the housing emergency in the contemporary neoliberal market.
Una panoramica di struttura, produzioni e commercio del miele
Lo scopo di questo volume è di analizzare e descrivere le caratteristiche del settore apistico come le dimensioni, produzioni, consumo e il commercio di miele. Le valutazioni sono state eseguite a diversa scala territoriale, iniziando da una caratterizzazione del settore a livello internazionale e focalizzandosi successivamente a livello europeo e italiano, fino a raggiungere l’ambito locale piemontese. Le valutazioni economiche, eseguite attraverso l’ausilio delle serie storiche, descrivono l’evoluzione nel tempo del settore, lo stato attuale e ne stimano l’andamento. Inoltre, ove possibile, mediante l’esame delle serie temporali si è cercato di evidenziare l’effetto della varroatosi sull'apicoltura.
Darwin Day, viaggio immaginato tra Humanitas e Scienza
Questo testo prende spunto da due eventi organizzati in occasione dell’International Darwin Day, l’appuntamento annuale che cade nel compleanno di Charles Darwin, il naturalista britannico nato il 12 febbraio 1809 che con la teoria dell’evoluzione ha cambiato la lettura degli eventi del mondo naturale, e che ha lo scopo di invitare le persone di tutto il mondo a riflettere e agire in base ai principi di coraggio intellettuale, curiosità scientifica e onestà di ricerca, incarnati nel pensiero di Charles Darwin.
Il 12 febbraio 2016 anche l’Istituto Musicale Città di Rivoli celebrava il Darwin Day con un evento musicale inserito nel cartellone della stagione concertistica Rivolimusica 2015/2016. Collegato con questo appuntamento il CIRSDe – Centro Interdisciplinare di Studi e Ricerche delle Donne e di Genere dell’Università di Torino – organizzava un convegno su C. Darwin: studiosi di fama internazionale sono stati chiamati a confrontarsi sull’impatto del pensiero dello studioso in diverse discipline, in particolare la filosofia, la scienza, la fisica, la sociologia, la medicina, la storia della musica.
Il successo dell’iniziativa ci ha indotto a ripetere il Darwin Day anche nel 2017 con l’intervento di Angelo Adamo, astrofisico/musicista/divulgatore e il suo Viaggio di un naturalista intorno… al Castello di Rivoli. La descrizione dell’esperienza effettuata sarà illustrata meglio nel suo contributo, presente in questo volume.
I saggi considerati in questo libro derivano da queste due esperienze. Nella loro eterogeneità di argomenti trattati, essi mostrano il forte impatto delle teorie darwiniane su svariati aspetti dalla fisica, alle teorie di genere, alla sfera musicale. Questo non deve stupire. È l’approccio di Darwin alla realtà che pone in discussione i tradizionali metodi di fare ricerca e osservare la realtà. Le sue teorie, se depurate da alcune concettualizzazioni che risentono del periodo storico in cui ha vissuto, sono delle vere e proprie metodologie di approccio all’analisi. E la loro potenza, mostrata attraverso questi saggi, fa comprendere come possano essere state oggetto di critiche e di rifiuto da parte di altri studiosi e teorici dell’epoca, ma anche di oggi.
Giovani e pandemia
Nel corso degli ultimi due anni, il discorso pubblico si è frequentemente soffermato sulla condizione psicologica e sociale dei più giovani, meno colpiti in termini di infezioni e decessi a causa del Sars-Cov-19, ma bruscamente interrotti nei loro corsi di vita in costruzione. Gli effetti di tale crisi generazionale, ancora in corso, hanno prodotto numerose conseguenze nella sfera emotiva, psicologica, sociale e formativo-professionale dei giovani e degli adolescenti, dimensioni che saranno oggetto della ricerca qui presentata.
Tutto questo e avvenuto in una realtà come quella italiana dove i giovani erano "i perdenti della globalizzazione" e dove le ricerche mostravano già prima della pandemia le difficolta dei giovani a trovare lavoro e a immaginarsi e progettare il loro futuro e la loro transizione alla vita adulta. Forse anche stretti da un contesto economico e sociale che spesso offre loro poche opportunità.
Nella ricerca "Pandemia e Giovani" realizzata sul territorio di Torino e provincia, abbiamo allora indagato a fondo sia le emozioni da loro provate dall’inizio della crisi sanitaria, sia le strategie da loro utilizzate per affrontare questo periodo carico di incertezze. Si tratta di una ricerca dell'Università di Torino, del Dipartimento di Culture, Politiche e Società e dell'Osservatorio Università e Professioni e del Centro Luigi Bobbio. Nella ricerca abbiamo tentato di cogliere le loro difficoltà, ma anche di sondare se si intravedono degli spazi positivi in termini di crescita e di proiezioni verso il futuro, nonché di acquisizioni di abilità e competenze che, spesso, i periodi difficoltosi obbligano a mettere in campo. Ci siamo posti l'obiettivo di verificare se i giovani, in questo periodo di difficoltà, abbiano acquisito anche insegnamenti e abilità utili a vivere meglio e a superare ulteriori ostacoli che si proporranno lungo il loro corso di vita. La ricerca si propone di suggerire specifiche azioni che possano rinforzare le abilità acquisite.
In particolare, abbiamo rilevato:
Tutto questo e avvenuto in una realtà come quella italiana dove i giovani erano "i perdenti della globalizzazione" e dove le ricerche mostravano già prima della pandemia le difficolta dei giovani a trovare lavoro e a immaginarsi e progettare il loro futuro e la loro transizione alla vita adulta. Forse anche stretti da un contesto economico e sociale che spesso offre loro poche opportunità.
Nella ricerca "Pandemia e Giovani" realizzata sul territorio di Torino e provincia, abbiamo allora indagato a fondo sia le emozioni da loro provate dall’inizio della crisi sanitaria, sia le strategie da loro utilizzate per affrontare questo periodo carico di incertezze. Si tratta di una ricerca dell'Università di Torino, del Dipartimento di Culture, Politiche e Società e dell'Osservatorio Università e Professioni e del Centro Luigi Bobbio. Nella ricerca abbiamo tentato di cogliere le loro difficoltà, ma anche di sondare se si intravedono degli spazi positivi in termini di crescita e di proiezioni verso il futuro, nonché di acquisizioni di abilità e competenze che, spesso, i periodi difficoltosi obbligano a mettere in campo. Ci siamo posti l'obiettivo di verificare se i giovani, in questo periodo di difficoltà, abbiano acquisito anche insegnamenti e abilità utili a vivere meglio e a superare ulteriori ostacoli che si proporranno lungo il loro corso di vita. La ricerca si propone di suggerire specifiche azioni che possano rinforzare le abilità acquisite.
In particolare, abbiamo rilevato:
- le emozioni provate dagli adolescenti e dai giovani torinesi nei mesi successivi allo scoppio dell’emergenza sanitaria (emozioni positive e negative, tra cui gioie e paure; solitudine; i vissuti di destabilizzazione e la paura dei cambiamenti)
- le strategie da loro utilizzate per affrontare questo periodo, cosa li ha aiutati a gestire i cambiamenti e l'incertezza di questo momento
- il livello di compliance alle restrizioni e alle misure anti Covid
- come si è modificata la percezione del futuro e come si sono immaginati nella realizzazione lavorativa in un clima di generale incertezza.