Cicerone, l'eloquenza, l'humanitas. Studi sull'Opera e la Fortuna di un orator e vir bonus romano Atti del Convegno interdisciplinare. Macerata, 13-14 novembre 2018

Il fascicolo III, 2, 2019 di Ciceroniana On Line ospita gli atti del Convegno interdisciplinare svoltosi a Macerata, il 13-14 novembre 2018, organizzato e curato da F. Boldrer e A. Fermani e dedicato al tema Cicerone, l'eloquenza, l'humanitas. Studi sull'Opera e la Fortuna di un orator e vir bonus romano.

Ciceroniana on Line volume III, 2, 2019 publishes the proceedings of the interdisciplinary conference Cicerone, l'eloquenza, l'humanitas. Studi sull'Opera e la Fortuna di un orator e vir bonus romano. The conference took place on November 13.-14., 2018, in Macerata and was organised by F. Boldrer and A. Fermani.

Lezioni inedite di due corsi universitari

Fra i maggiori artefici del ‘risorgimento geometrico in Italia’, Corrado Segre offre uno degli esempi più alti del ruolo di maestro nella storia della matematica. I suoi corsi universitari sono una vera fucina di futuri ricercatori. La migliore testimonianza del suo duplice ruolo di caposcuola e di educatore è rappresentata dai 40 quaderni manoscritti in cui sviluppava con cura, ogni estate, l’argomento del corso che avrebbe tenuto nell’autunno successivo. Emblematici sono i due quaderni che qui presentiamo, che raccolgono rispettivamente le lezioni del corso di Geometria superiore del 1890-91 e quelle del Corso di matematica che Segre tenne per quasi vent’anni alla Scuola di Magistero dell’università di Torino. Il primo, dedicato alla geometria sulla curva algebrica, costituisce la base della sua fondamentale memoria del 1894, Introduzione alla geometria sopra un ente algebrico semplicemente infinito, che, come scrive l’allievo Francesco Severi, contiene ‘le radici’ della geometria algebrica italiana. Nel secondo, Segre, partendo da alcune considerazioni sulla natura della matematica, sugli scopi dell’insegnamento, sull’importanza dell’intuizione e sul rigore, propone un approccio innovativo alla formazione degli insegnanti, legato da un lato al suo modo peculiare di fare ricerca e frutto, dall'altro, di un attento esame delle recenti riforme e delle problematiche didattiche dibattute in Europa. Corrado Segre (Saluzzo 1863-Torino 1924), leader della Scuola italiana di geometria, ricoprì presso l’università di Torino la cattedra di Geometria superiore dal 1888 fino alla morte, e la carica di preside della facoltà di Scienze dal 1909-10 al 1915-16. Sotto la sua guida, fra il 1891 e il 1912, prese avvio a Torino la Scuola italiana di geometria algebrica che annoverava matematici di alto livello fra i quali G. Castelnuovo, F. Enriques, F. Severi e G. Fano, e che portò l'Italia ad assumere una posizione di primo piano (führende Stellung) sulla scena internazionale. La sua attività scientifica si esplicò in varie direzioni e in ciascuna di esse egli aprì nuove strade: la geometria proiettiva iperspaziale e i suoi fondamenti, la geometria birazionale, la geometria numerativa, la geometria proiettiva differenziale degli iperspazi e la geometria proiettiva nel campo complesso. Il corposo articolo Mehrdimensionale Räume (1921) per la Encyklopädie der Mathematischen Wissenschaften, sugli spazi a più dimensioni, è un modello di chiarezza e di eleganza.

Multilinguismo e funzione pubblica. Dal prestigio del modello francese
alla costruzione dell’identità europea

Il principio del multilinguismo postula il rispetto e l’equipollenza delle lingue ufficiali degli Stati membri. La lingua costituisce un bene culturale in sé e allo stesso tempo contrassegna l'identità della persona e del gruppo che la parla, rivestendo in ogni caso un ruolo fondamentale quale fattore privilegiato di integrazione sociale. Il rapporto che lega l'identità del singolo a quella di un gruppo e il grado di radicamento di quel gruppo in un dato territorio hanno importanti ricadute per quanto riguarda l'organizzazione dei servizi della pubblica amministrazione, che realizza l'obiettivo di provvedere efficacemente alle esigenze dei cittadini quando si sintonizza sui loro bisogni. In questo contesto, l’attuazione del principio del multilinguismo si pone come una sfida alla realizzazione dello spazio giuridico europeo.  Questo lavoro monografico si sofferma sul ruolo della lingua nella costruzione del modello francese, protagonista indiscusso delle vicende continentali fino al secondo conflitto mondiale e sulle conseguenze  dei suoi processi di imitazione e ibridazione avvenuti in Italia, Belgio, Svizzera e Lussemburgo, dove la gestione della pluralità linguistica si riflette sulla forma di Stato in ragione dell'articolazione del territorio, delle vicende storiche, della civilisation nel suo senso più esteso.

Ricominciare sempre da capo

Da Augsburg a Monaco, da Torino a Londra, e poi ancora a Roma, Parigi, negli Stati Uniti e in Israele, gli scenari del percorso biografico di Lotte Dann Treves si susseguono in questo suo diario, al ritmo tempestoso di un Novecento segnato da dittature, persecuzioni e guerre. Lo racconta, non senza ironia, la protagonista, allieva negli anni trenta di Giuseppe Levi, nel prestigioso Istituto di Anatomia dell'Università di Torino, dove si formarono i premi Nobel, Rita Levi Montalcini, Salvador Luria e Renato Dulbecco. Profuga da una Germania intenta, agli ordini di Hitler, a costruire uno “Stato razziale” di nuovo tipo, Lotte Dann visse il segmento torinese della sua esperienza di studentessa straniera con grande intensità e passione, maturando profondi legami di appartenenza e affinità con l'Italia, la sua cultura e l'ambiente della ricerca sperimentale. Non bastarono le leggi razziali del 1938 e l'espulsione che per lei ne derivò, a disamorarla: in Italia sarebbe tornata nel dopoguerra, insieme a Paolo Treves, per una nuova vita e, appunto, per ricominciare da capo.

Il libro ritrovato

Era il 1915 quando Vittorio Cian e Vittorio Rossi decisero di raccogliere in un volume alcuni tra gli scritti meno noti del loro maestro e amico, scomparso prematuramente da pochi mesi. Allo scopo di celebrarne la prestigiosa carriera era stata pubblicata, tre anni prima della sua morte, un'ampia raccolta di Scritti vari di erudizione e di critica. Tuttavia il progetto del volume postumo intendeva presentarsi quale ulteriore «tributo ... di riverenza e d'amore», meno ufficiale e più intimamente legato agli interessi dell'amico scomparso, maestro della Scuola storica ma anche, pur in modo meno eclatante di Arturo Graf, intellettuale sensibile alle sollecitazioni del suo tempo. A distanza di cento anni dall'abbandono di quel progetto editoriale, arrivato fino in bozza presso l'editore Laterza con l'imprimatur di Benedetto Croce, Il libro ritrovato offre oggi al lettore la possibilità di scorrere ben ventinove saggi che rivelano l'eclettica personalità intellettuale del professore trevigiano, attento osservatore della storia culturale, estimatore d'arte, critico letterario curioso e aperto a una prospettiva cosmopolita e mitteleuropea.

Comunismo e Socialismo. Storia di un’idea

Nei due testi inediti redatti a Parigi e al confino di Avigliano in Basilicata, un giovane Franco Venturi, intellettuale in formazione, appassionato della cultura e della politica degli anni Trenta, presenta una Storia dell'idea comunista e socialista, che riaffiorerà poi, carsicamente, nelle sue riflessioni successive. Egli rivela in queste pagine un aspetto diverso della sua personalità di storico, autore del celebre Settecento riformatore. La figura del militante antifascista, con una salda cultura filosofica e politica, s'intreccia ai turbamenti di chi sente il peso tragico della realtà contemporanea. Il vitalismo dell'idea settecentesca di natura che diede forma all'economia e alla politica è al centro della riflessione sulla nascita dell'idea comunista e costituisce il punto di riferimento del manoscritto parigino del 1939. Emergono qui con chiarezza un metodo e una forma che Venturi opponeva agli schemi rigidi della cultura marxista nella Parigi degli anni Trenta, dove Élie Halévy teneva le sue conferenze e il giovane figlio dello storico dell'arte Lionello Venturi frequentava i gruppi di 'Giustizia e Libertà'. Nell'immobilità forzata del confino, qualche anno più tardi, Venturi collegherà il comunismo settecentesco alla riflessione sul socialismo ottocentesco, su Marx, sulla socialdemocrazia, sulla rivoluzione russa, tessendo quell'ordito che spiega come lo storico dell'illuminismo divenne anche l'autore del Populismo russo.

Lezioni torinesi di Storia del diritto

Nello svolgimento delle sue lezioni, Patetta trattò principalmente della storia delle fonti del diritto italiano, come risulta anche da dispense raccolte da studenti. Nel corso dell'a.a. 1930-31, dedicò una parte del suo corso, allora biennale, alla Storia del diritto penale in Italia nell'alto medioevo. Le lezioni furono raccolte dall'allieva Evelina Dubosc, e Patetta si limitò ad autorizzarle. Nel ripercorrere e nel ripensare la figura di Patetta come insegnante le dispense di Storia del diritto penale appaiono interessanti ancora oggi, in quanto si collocano come un momento di approfondimento nel campo penalistico di nozioni generali sulle vicende storiche delle fonti. Oltre alle dispense relative al corso di storia del diritto penale, si propone la ristampa delle lezioni di Storia delle fonti del diritto italiano, raccolte e curate, per l'a.a. 1931-32, dall'allievo Alberto Alberti, autorizzate dal docente. Esse si possono collegare a quelle delle lezioni di storia del diritto penale dell'anno precedente. Patetta aveva qui seguito rigorosamente, nell'esposizione delle norme penali, le sue consuete partizioni cronologiche della storia del diritto in Italia e le sue teorie sulle vicende e sulle influenze degli ordinamenti giuridici succedutisi in Italia nell'alto medioevo. La Storia delle fonti del diritto di Patetta, seppure a distanza di decenni, si presenta uno strumento scientifico interessante e, in parte, ancora valido. L'insegnamento di Patetta ha infatti segnato un vasto settore della storiografia giuridica e in questo quadro le dispense devono oggi essere lette.

Lezioni di Teoria dei numeri (1916-17)

Se esiste un testo didattico da cui emergano le doti di insegnante e di oratore di Guido Fubini e la 'freschezza' del suo ingegno, ovvero la capacità di cogliere le linee di ricerca più promettenti, di acquisirle rapidamente e di saperle trasmettere nei suoi corsi, questo è il manoscritto litografato di Lezioni di Teoria dei numeri. Nel secondo semestre dell'a.a. 1916-17, in un'Università svuotata dalla guerra ed a poca distanza dalla scomparsa di R. Dedekind, Fubini sceglieva di presentare a un gruppo di allievi, quasi digiuni di algebra astratta, la teoria degli ideali, per poi avviarli allo studio delle forme quadratiche, degli interi algebrici di un campo, degli ideali di un anello, dei campi quadratici e ciclotomici, della geometria dei numeri. Allievo di Luigi Bianchi a Pisa, Fubini aveva forse ereditato dal suo maestro l'interesse per questi ambiti di ricerca e seppe costruire a Torino un corso di teoria dei numeri dall'architettura tanto originale quanto complessa, approdando a una sintesi armonica di due tradizioni di pensiero distinte: quella italiana e quella tedesca. Lezioni ricche, suggestive, quelle di Fubini, che dimostrano l'ampiezza di orizzonti culturali, il rigore metodologico, la precisione e chiarezza espositiva di questo illustre matematico e che costituiscono un documento di notevole valore nel quadro della storia degli insegnamenti scientifici offerti dall'Ateneo torinese nel primo Novecento.

Metamorfosi di un territorio Scavi archeologici tra Locri e Gerace: dal tardoantico al post medioevo

Il territorio calabrese compreso tra Locri e Gerace ha subito una serie di significative metamorfosi politiche, economiche e culturali che, a partire dal tardo antico fino all’età svevo-angioina, ha influenzato lo sviluppo di un ambito territoriale solo apparentemente omogeneo. Le tracce archeologiche della presenza bizantina prima, normanna e sveva poi, sono una inequivocabile testimonianza di questo processo evolutivo che è stato esaminato considerando, inoltre, le successive fasi post medievali. Oltre allo studio insediativo si è voluto dare ampio spazio alla cultura materiale anche attraverso i manufatti rinvenuti negli ossari che, dalla metà del XIII al XVIII secolo, sono stati utilizzati per inumare una parte della popolazione sulla quale sono state effettuate le analisi antropologiche che hanno restituito informazioni demografiche di un certo interesse. Inoltre, l’analisi stratigrafica degli elevati, alla quale è stata abbinata l’indagine geologica per individuare le cave di provenienza dei litotipi utilizzati, ha permesso di tracciare un quadro dello sviluppo urbanistico di Gerace. In particolare è stato preso in considerazione il periodo normanno, contraddistinto non solo da un'importante fase costruttiva, ma anche da un'originale sintassi artistica e culturale inseribile, a pieno titolo, nel contesto di un'ampia koinè mediterranea.

The Calabrian territory between Locri and Gerace has undergone a series of significant political, economic and cultural metamorphoses which, from the late roman period to the Swabian-Angevin age, have influenced the development of an apparently homogeneous territorial area. The archaeological data of the Byzantine presence first, Norman and Swabian later, are an unequivocal testimony of this evolutionary process which has been analysed considering also the subsequent post-medieval phases. In addition to the settlement study, has been given ample space to material culture, also through the artifacts found in the ossuaries that, from the mid-13 th to the 18 th century, were used to inhumate part of the population on which anthropological analysis returned demographic information of some interest. Furthermore, the stratigraphic analysis of the elevations, to which the geological investigation was combined to identify the quarries of origin of the lithotypes used in buildings, allowed to draw a picture of the urban evolution of Gerace. In particular, the Norman period was characterised not only by an important construction phase, but also by the development of an original artistic moment that can be inserted in the context of a large Mediterranean koinè.

Le territoire calabrais entre Locri et Gerace a subi une série de métamorphoses politiques, économiques et culturelles importantes qui, de la Antiquité tardive à l'époque souabe-angevine, ont influencé le développement d'une zone territoriale apparemment homogène. Les traces archéologiques de la présence byzantine d'abord, normande et souabe plus tard, sont un témoignage de ce processus évolutif qui a été analysé en tenant compte également des phases post-médiévales. Aussi la culture matérielle a été étudié à travers les découvertes archéologiques dans les ossuaires qui, du milieu du le XIIIème au XVIIIème siècle, étaient utilisés pour inhumer une partie de la population sur laquelle les données anthropologiques renvoyaient des informations démographiques intéressant. De plus, l'analyse stratigraphique des maçonneries, et la recherche géologique pour identifier les carrières d'origine des lithotypes utilisés dans les bâtiments, a permis de dresser un tableau de l'évolution urbaine de Gerace. En particulier, a été analysée la période normande: elle est caractérisée non seulement d'une phase architecturale importante, mais aussi par le développement d'un moment artistique original qui peut être inséré, de plein droit, dans la koinè méditerranéen.

Circolazione, cessione, riciclaggio. Alcuni profili giuridici dell’arte e del suo mercato

Nella fluidità dello spazio globale, venuti meno i tratti classici delle dinamiche economiche, oggi più che mai l'arte si riscopre oggetto e soggetto del mercato. Così, i problemi legati alla peculiarità della sua circolazione, al suo essere un potenziale strumento nelle complesse dinamiche del riciclaggio internazionale nonché la previsione di specifici strumenti legislativi per incoraggiare la sua acquisizione da parte dei soggetti pubblici senza ricorrere alla mediazione del mercato, costituiscono di fatto un interessante “banco di prova” per il diritto e uno stimolante campo d'indagine per il giurista.